12 ottobre 1492… America!

1492

Tutti ricordiamo con un po’ di nostalgia la domanda dell’insegnante di storia “quando è stata scoperta l’ America?” La risposta era semplice, nel 1492, e a voler essere precisi, succedeva proprio il 12 ottobre. Una data che ormai è diventata un simbolo, sebbene molti studi riportino che le prime spedizioni nelle “Americhe” siano avvenute addirittura secoli prima. Per noi però, ormai il 12 ottobre 1492 è una data inconfondibile, che va celebrata. E quale modo migliore per farlo, se non con un breve excursus dai primi anni dopo la scoperta, fino alle future elezioni presidenziali?

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Cosa successe perciò dopo quel famoso 12 ottobre 1492? Il primo cambiamento fu la colonizzazione da parte dell’Europa, che portò alla decimazione dei popoli nativi tra cui inca, maya e aztechi. Questa decimazione fu la conseguenza di una “importazione” di malattie da parte dei coloni europei, che portarono alla morte gran parte degli indios. Tuttavia, gli stessi coloni li rimpiazzarono prontamente con gli schiavi africani. Un popolo destinato ad un futuro pieno di insidie, ma centrale nella storia americana.

I migranti arrivavano da ogni angolo dell’Europa in cerca di lavoro. Nel nuovo continente, infatti, una volta sbarcati, non era difficile trovarne uno. La situazione però, diventava sempre più insostenibile per i popoli originari di questa terra, che nel 1775 decisero di ribellarsi. Scoppiò così la Guerra d’Indipendenza, che si protrasse fino al 1781. A guidare il popolo vi era George Washington, colui che sarebbe diventato il primo presidente degli Stati Uniti. Fu in questi anni che Thomas Jefferson siglò la Dichiarazione d’Indipendenza, esattamente il 4 luglio 1776, data celebrata oggi come Giornata dell’Indipendenza.

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Di lì in poi la storia dell’ America proseguì in ascesa. Nacquero nel 1788 gli Stati Uniti, e l’anno successivo venne eletto il primo presidente. Gli alti e bassi, tuttavia, si fecero sentire.

Negli anni successivi, infatti, la schiavitù rimase una costante in molti stati americani, ma per fortuna, nel 1865, grazie al presidente Abraham Lincoln, anche questa pratica disumana divenne storia.

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Altro evento disastroso fu il crollo di Wall Street del 1929. Anche in questo caso però, un grande presidente, Theodore Roosevelt, fece del suo meglio e risollevò le sorti degli Stati Uniti.

Da allora, l’ America ha visto solo una notevole espansione, sia territoriale, che demografica e ha realizzato imprese impensabili per altri stati, come il primo allunaggio nel 1969.

Ad oggi, gli Stati Uniti sono il terzo paese più popolato al mondo, con una moltitudine di etnie che spaziano dai latinoamericani, agli afroamericani e per una piccola parte anche asiatici. Questo dato è riconducibile al fatto che      l’ America, e in particolare gli Stati Uniti, costituiscono ancora oggi una delle mete di maggiore interesse per i migranti. Proprio per questo, infatti, è nata l’espressione “il sogno americano”. Un sogno alimentato dal maggior numero di opportunità che il territorio offre, e dalla continua crescita che lo interessa.

Merito anche dell’attuale presidente, Barack Obama, che nell’arco dei suoi due mandati si è impegnato nella riforma sanitaria, ha lottato per l’approvazione dei matrimoni omosessuali, e ha ristabilito le relazioni diplomatiche con Cuba. Azioni tanto significative da valergli un Nobel per la Pace. Dopo una fantastica carriera però, è arrivato il momento di passare il testimone. A breve, infatti, si terranno le elezioni per il 45° presidente, e la speranza è quella di avere un candidato che sappia mantenere alto il nome degli Stati Uniti ancora a lungo.