Dopo 20 anni ritorna il Tamagotchi

L'azienda giapponese ha deciso di riprendere la produzione del Tamagotchi in occasione del ventesimo anniversario

Dopo 20 anni, quando sembrava ormai relegato nell’archivio degli oggetti culto degli anni ’90, ecco che ritorna il Tamagotchi, animaletto virtuale da accudire proprio come se fosse vero con orari precisi per cibo, pulizia e sonnellino.

Tutti i trentenni di oggi probabilmente hanno passato giornate intere a giocare con il loro Tamagotchi e forse lo conservano ancora in qualche cassetto tra i ricordi di infanzia e prima adolescenza; un oggetto da mostrare in futuro a figli e nipotini. Negli anni ’90 il Tamagotchi conobbe un vero e proprio boom in tutto il mondo e ne vennero venduti milioni di esemplari, tutti confrontavano il loro animaletto con quello degli amici e si divertivano ad accudirlo e farlo crescere come se fosse stato vero.

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Oggi l’azienda produttrice giapponese ha deciso di riprendere la produzione del Tamagotchi in occasione del ventesimo anniversario dell’uscita in commercio del gioco tanto fortunato; sono previsti anche alcuni esemplari in edizione limitata che saranno una vera e propria chicca per i collezionisti e i nostalgici anni ’90. Per ora il gioco rivisitato sarà in vendita solo in Giappone al vecchio prezzo di 1500 Yen, circa 13,50 dollari, ma chi lo vuole potrà comodamente ordinarlo su Internet dal sito ufficiale dell’azienda.

Di sicuro molti appassionati e nostalgici non si faranno scappare l’occasione di avere tra le mani il Tamagotchi del ventennale e si prevedono milioni di ordini da tutto il mondo per quello che è stato uno dei giochi più amati e più acquistati di sempre. Nel Paese del sol levante in realtà l’evoluzione del Tamagotchi non si è fermata e il gioco è rimato sempre al passo con i tempi: l’ultima versione è uscita a giugno 2016 ed è a colori con il cucciolo che si adatta ai tratti fisici di mamma e papà.

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Questa volta il Tamagotchi abbraccia anche una buona causa: sensibilizzare le giovani generazioni per quanto riguarda i diritti degli animali e fare capire che accudire un cucciolo richiede pazienza e responsabilità: si puù quindi dire che l’animaletto virtuale è sceso in campo per aiutare tutti gli animali veri.