Altri 30 migranti morti. È un dramma senza diritto alla dignità

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Ci sono morti che valgono di più, altri ai quali anche in morte viene negata l’ umanità. Non hanno avuto un posto in vita se non all’ interno di una stiva, senza aria, senza spazio a sufficienza per muoversi, con gli scarichi di una “carretta del mare” stracolma che non batte alcuna bandiera e che non possiede alcuna dignità. Posto che in vita li ha portati a percorrere non si sa quanti chilometri, in Africa, per raggiungere le coste del Nord. Chilometri di disperazione che li separano dalla loro terra, dalle loro famiglie, dalla loro quotidianità. Arrivano stremati sulle coste del Mediterraneo, hanno impegnato tutti i loro averi per arrivare fin la e per guadagnarsi un passaggio verso l’ Europa, verso la speranza di un futuro migliore. Sono in balia di spietati trafficanti che pesano in moneta il diritto alla vita.

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Più di 60.000 mila i migranti che hanno cercato di attraversare, nel 2014, il Canale di Sicilia diretti verso l’ Italia. Migranti, clandestini, numeri per le statistiche di una colossale emergenza umanitaria. In realtà uomini, donne e bambini ridotti alla disperazioni da problemi che vengono da lontano e con radici forti e datate.

Ieri il nuovo capitolo di una delle storie più tristi dei nostri tempi. L’ esodo dei migranti del mare, l’ esodo dei senza nome né patria, delle genti che valgono meno dei soldi. Fenomeno che invece di suscitare emozioni e indignazioni suscita spesso, troppo spesso, demagogia. L’ ultima, di ieri, quella di Salvini. Il Segretario della Lega proferisce parole senza umanità ma colme d’ ipocrisia e superficialità di pensiero. Anche un punto percentuale alle prossime elezioni vale di più. Non c’è cordoglio per quelle vite spezzate in certi ambienti. Non c’è neanche posto per i loro corpi perché sono insufficienti le celle post mortem  per ospitarli. Eppure lontano ci sarà qualcuno che non sa di averli perduti. Ci sarà qualcuno che sperava e invece soffrirà una scomparsa.

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Ieri, le navi della Marina militare che fanno parte del dispositivo navale interforze Mare Nostrum, la Grecale e la Chimera, hanno avvistato e intercettato un peschereccio stracolmo di migranti. 30 persone erano morte. Morti per asfissia. Troppo poco spazio, troppe persone “imbarcate”. Oggi verranno portati nel porto di Pozzallo. Ieri una parte dei loro compagni di sventura è già stata portata a terra. In alto mare non si è riuscito nemmeno a trasbordare i morti vista la posizione nella quale si trovavano.

Intanto, a Taranto, la nave San Giorgio ne porta in salvo 1.171. Sono siriani, palestinesi e gente dell’ Africa Sub Sahariana. Tra loro 174 minorenni. Il pattugliatore d’ altura Dattilo ne porta in salvo 1.096 nel porto di Augusta. La nave Etna 1044 a Salerno. Una donna è stata sbarcata prima per permettergli il parto. La nave Orione ne ha condotto altri 390 a Catania. Il mercantile Atlantic ne sta conducendo 235 a Messina. La motovedetta Corsi 341 a Porto Empedocle. I mercantili City of Beirut e Ticky altri 190 a Trapani. Circa 5.000 migranti in 48 ore messi in salvo grazie alla campagna Mare Nostrum.  Operazione interforze iniziata nel 2013 per fronteggiare l’ emergenza umanitaria nel Canale di Sicilia. L’ operazione ha duplice finalità : garantire la salvaguardia della vita in mare e perseguire tutti coloro i quali lucrano sul traffico illegale di migranti. Ingenti le forze messe in campo in questa ammirevole operazione.

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Il futuro commissario europeo Junker pensa ad un commissario ad hoc. Occorre aiuto per fronteggiare l’ emergenza. Il commissario per gli affari interni Cecilia Malmstrom dichiara: “stiamo cercando il modo di contribuire maggiormente,nell’ ambito delle risorse esistenti, per aiutare l’ Italia nei suoi sforzi di gestione della pressione crescente di migranti e richiedenti asilo”. Anche l’ UE sembra muoversi. Meglio tardi che mai verrebbe da dire.

Questa emergenza umanitaria viene da lontano e continua anche dopo lo sbarco. Chi sopravvive al lungo e terribile viaggio non trova l’ Eden sbarcando in Europa. Lo sanno ma la disperazione li porta comunque a provare, a sperare. La risoluzione dei problemi è alla radice e non è assolutamente né facile né con certezza possibile. é indispensabile però tentare di combattere il fenomeno. È indispensabile dare una speranza alla gente d’ Africa. L’ Italia da sola non può nulla. L’ Europa unita potrebbe fare tanto ma tanto di più. La collaborazione dei paesi frontalieri africani è indispensabile.

Se i problemi dai quali queste genti fuggono non sono a portata di risoluzione sarebbe indispensabile dare una possibilità ai migranti. Bisogna almeno toglierli dalle grinfie degli avvoltoi del traffico di clandestini.  Lo impone l’ umanità, lo pretende il diritto alla vita.  

Marco G Caruso