Abusi su un paziente dodicenne, arrestato pediatra a Milano.

abusi su minore

E’ una di quelle vicende che preferiremmo non ascoltare mai quella di cui si è reso protagonista un professionista di Milano. L’uomo, un pediatra cinquantaquattrenne, ha compiuto abusi di natura sessuale su un paziente di dodici anni. Il medico, esercitando indebitamente la professione di psicoterapeuta, aveva  preso il bambino in cura fin dal 2010 per aiutarlo a risolvere alcuni problemi di apprendimento. I genitori, fiduciosi in merito alla buona fede dell’uomo, non potevano di certo immaginare quale mostruosità si celasse, invece, dietro il suo rapporto con il figlio.

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La scoperta che ha portato all’arresto dell’uomo, convalidato dal Gip Paolo Guidi, è stata fatta proprio dai genitori del ragazzino in seguito ad un cambiamento repentino nel carattere di quest’ultimo che, ormai vessato anche psicologicamente dagli abusi, era arrivato a manifestare istinti suicidi. Non possiamo nemmeno immaginare cosa avranno provato i due nel trovare, sul cellulare del figlio, decine di sms del medico, il quale, operando una sorta di coercizione mentale sul piccolo si comportava come un vero e proprio stalker. Ovviamente è partita la denuncia ed è proprio in seguito a questa che, nell’appartamento dell’uomo, sono stati ritrovati filmati pedo pornografici e fotografie nelle quali figurava, tra gli altri, anche il ragazzino. La situazione potrebbe addirittura peggiorare, se si pensa che il Gip sta indagando sull’inizio di questi abusi, il piccolo infatti, è paziente del pediatra dall’età di quattro anni. Le immagini di altri bambini, rinvenute nel materiale presente, inoltre, stanno facendo strada al terribile sospetto che, sfruttando la posizione vantaggiosa offertagli dalla sua professione, l’uomo abbia abusato anche di altri bambini in maniera seriale. Al momento l’uomo, che ha tentato di giustificarsi in maniera al quanto penosa parlando addirittura delle violenze come di una forma di catarsi positiva  per il paziente, è accusato di abuso sessuale su minore, realizzazione di riprese pedo pornografiche durante le violenze, stalking, detenzione di materiale pedo pornografico ed esercizio abusivo della professione medica.

La pedofilia è forse il nemico più subdolo che chiunque possa incontrare sulla sua strada in quanto, non solo colpisce chi non ha gli strumenti per difendersi, ma spesso è perpetuata proprio da coloro di cui un bambino dovrebbe potersi fidare ciecamente. Le statistiche a riguardo seppur vaghe non mentono, purtroppo sono rari i casi in cui il molestatore è un estraneo. Molto più numerosi, al contrario, sono i casi non denunciati o, addirittura, mai scoperti.

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Gli effetti degli abusi subiti nell’età infantile segnano una persona per tutta la vita, molti ragazzini abusati sviluppano problemi alimentari, sociali e fortissime carenze di autostima che li portano a compiere atti di autolesionismo e a diventare, in seguito, adulti più soggetti a dipendenze, depressione e rapporti difficili con il prossimo. E’ fondamentale essere vigili ed osservare attentamente qualsiasi cambiamento sostanziale nel carattere di un bambino, in quanto, dietro a comportamenti insoliti possono celarsi disagi gravissimi.

A questo punto però, mi chiedo: una famiglia che si preoccupa di far seguire il figlio da uno specialista per dei problemi scolastici è, indubbiamente, una famiglia attenta. Dunque c’è una percentuale di queste tragedie che non può, in ogni caso, essere evitata?

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Difficile da dirsi, tuttavia, se è vero che il medico, nel 2006, aveva già subito una condanna in via definitiva a 8 mesi per detenzione di materiale pedo pornografico, perché gli era ancora permesso di lavorare con i bambini?

Questa domanda non vuole essere l’inizio di una caccia alle streghe, la storia ci ha insegnato che non servono a nulla, piuttosto potrebbe essere uno spunto per riflettere su quanto ancora può essere migliorato, per evitare che altre giovani vite vengano segnate per sempre.

 

Fonte: www.ansa.it