Attentato jihadista in Canada, annullata la cerimonia per la cittadinanza onoraria a Malala

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L’attentato – Un attentato jihadista ha sconvolto il Canada. Un uomo, un 32enne canadese di origine algerina di nome Michael James Hall, diventato Michael Zehaf Bibeau dopo la sua conversione al’islam, ha aperto il fuoco nel Parlamento di Ottawa dove si stava svolgendo proprio una riunione sulla crescente minaccia del terrorismo internazionale nel Paese. Un soldato che era di guardia al National Monument of War, il monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale, è rimasto ucciso: si chiamava Nathan Cirillo, aveva 24 anni ed era di origine italiana.  Poi anche il suo assassino ha perso la vita, colpito da un poliziotto.

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La polizia ha confermato che l’attentatore ha agito da solo. Non era nuovo alle forze dell’ordine: a partire dal 2001 (quando ancora non si era convertito all’islam) era stato incriminato 11 volte per reati come furto, possesso di droga e detenzione illegale di armi. Nel luglio scorso gli era stato ritirato il passaporto, in quanto c’era l’ “alto rischio” che partisse per combattere il jihad in Siria o in Iraq. Un suo amico lo riteneva “malato di mente”, perché lui gli aveva confidato di sentirsi rincorso da Shaythan, il “Diavolo” nell’islam.

L’annullamento della cerimonia per Malala – La sorte ha voluto che un attentato terroristico islamico facesse annullare la cerimonia per conferire la cittadinanza onoraria ad un personaggio che proprio del terrorismo islamico è stato vittima: Malala Yousafzai, la ragazzina pakistana paladina del diritto allo studio per le bambine insignita nei giorni scorsi del premio Nobel per la Pace assieme all’attivista indiano Kailash Satyarthi, anch’egli invitato in Canada. Il primo ministro Stephen Harper avrebbe dovuto partecipare con Malala ad un incontro con gli studenti in un liceo di Toronto e poi sarebbe stato lui stesso, in un hotel, a conferirle la cittadinanza onoraria.

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L’annuncio del governo di Ottawa era arrivato a metà ottobre 2013: “Il Canada vuole sottolineare l’esempio coraggioso e stimolante di chi rischia la vita per il diritto all’istruzione per le giovani donne e per i bambini” e Malala “ha affrontato il male e l’oppressione e ora parla con coraggio per coloro costrette a tacere“. Hanno già ottenuto la cittadinanza canadese personalità come Nelson Mandela e Aung San Suu Kyi.