Ieri un attentato in un parco giochi di Lahore, in Pakistan, ha insanguinato i festeggiamenti di Pasqua della minoranza cristiana che stava affollando il parco; molti bambini al momento dell’esplosione stavano giocando sulle giostre.
Il bilancio di questo ennesimo attacco suicida che scuote la piccola comunità cristiana del Pakistan è di 72 morti e di 340 feriti, ma si teme che il numero delle vittime possa peggiorare perché alcuni feriti che si trovano nei maggiori ospedali della zona sono in condizioni che i medici definiscono drammatiche. L’attentatore suicida apparteneva ad una fazione dei talebani che ultimamente sta cercando di imporsi tra i gruppi islamisti radicali del Pakistan e per farlo non esita ad usare la violenza anche nei confronti dei più deboli ed indifesi, donne e bambini.
L’esplosione è avvenuta proprio nella zona più affollata del parco, vicino alle altalene, che a quell’ora nel bel mezzo del pomeriggio, erano cariche di bambini che giocavano, mentre alcune mamme li stavano osservando; il boato è risuonato a lungo in tutta la zona.
La scelta di colpire la comunità cristiana nel pieno dei festeggiamenti della Pasqua dimostra che l’obiettivo è colpire dove e quando si possono mietere più vittime possibile, e non importa se si tratta di bambini in un parco giochi e di famiglie che volevano solamente trascorrere una giornata di festa all’aria aperta. L’islamismo radicale ha dimostrato ancora una volta di volere cancellare tutte le idee diverse dalle loro; chi non si conforma al rigido rispetto della legge islamica e chi professa un altro credo religioso diventa un nemico da combattere in ogni modo e con ogni mezzo.
La polizia pakistana ha subito cominciato indagini a tutto campo per individuare il responsabile della strage e questa mattina sono state arrestate 15 persone per sospetti legami con il mondo dell’islamismo radicale; nell’esplosivo erano presenti anche sfere metalliche per aumentare l’effetto letale.