Corruzione, il monito di Cantone

8032284740_dc73d4be2b_zIl presidente dell’Anticorruzione, l’ex magistrato Raffaele Cantone, ha usato parole dure per descrivere i fenomeni corruttivi ancora oggi presenti nella politica e nel pubblico settore in Italia.

Cantone ha sottolineato che le misure adottate sono ancora più formali che sostanziali e che l’authority avrebbe bisogno di più poteri.

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Queste le parole di Cantone: “A un anno dalla nascita dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, il quadro generale resta caratterizzato dalla diffusione della corruzione in vasti settori della pubblica amministrazione e dalla cattiva gestione delle risorse pubbliche. I piani triennali per la prevenzione della corruzione elaborati dal 90% delle amministrazioni pubbliche sembrano più un adempimento meramente formale per adeguarsi alla legge che la prova di un impegno concreto: infatti, a fronte del generale adempimento da parte delle amministrazioni, la qualità dei documenti in termini di metodo, sostenibilità ed efficacia appare sostanzialmente insufficiente “.

Secondo l’ex magistrato, la rotazione di personale viene pianificata solo nel 40%  dei casi, mentre il 61% delle amministrazioni, dato bassissimo, raccoglie le procedure per segnalare eventuali abusi. Anche per quanto riguarda la trasparenza, le amministrazioni paiono più attente agli obblighi formali che a quelli civici.

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Cantone ha chiesto al Parlamento una maggiore applicazione della disciplina di prevenzione della corruzione e della trasparenza delle società private in controllo pubblico e sulle società partecipate.

Stefano Malvicini