Disoccupazione al massimo storico

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I dati dell” ISTAT parlano chiaro, la disoccupazione giovanile sale al 46%, ammonta al  13,7% invece, la percentuale degli italiani che non hanno lavoro.

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Attualmente il numero di disoccupati in Italia ammonta a 3 milioni 478 mila persone, l‘ISTAT rivela che annualmente se ne aggiungono altri 270 mila circa, record storico dal 1977. Gli under 25 disoccupati sono all’incirca il 43,3% , anch’esso record storico. I NEET, termine usato per chiamare i giovani under 30 che non studiano e non lavorano, sono 2,5 milioni nel primo trimestre del 2014, si parla per lo più di ragazzi demoralizzati, stanchi di cercare invano lavoro, di studiare per tre o cinque anni senza magari trovare opportunità.

Tutti noi siamo o abbiamo amici con una laurea, la maggior parte è disoccupata o non trova lavoro, o magari si è diplomata in Giurisprudenza, per dirne una, e l’unico modo per guadagnare qualche soldo è svolgere un mestiere che non centra nulla con il suo indirizzo, come per esempio il cameriere o le consegne a domicilio( molti ragazzi svolgono questi lavori). Ci lamentiamo della “Fuga dei cervelli” ma ai giovani non danno l’opportunità di provare ad esprimersi o di rincorrere i propri sogni nel proprio Paese, chi ha già uno studio di famiglia o un’ impresa è avvantaggiato rispetto ad altri che partono da zero, ma anche loro sono vittime della crisi, le statistiche parlano chiaro, chiudono più di dieci industrie (medio-piccole) al giorno.

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Anche i precari sono in forte calo, -88 mila in un anno, i dipendenti con un contratto a tempo determinato scendono vertiginosamente, l’ ISTAT ne conta 2 milioni 96 mila, un calo pari al -3,1% annuo. Schiavi di un sistema che non funziona, di una politica che non ci tutela, di un economia che sta cadendo a pezzi, ci spetta il dovere e l’obbligo morale di auto-tutelare il nostro paese con nuove idee, con voglia di fare e riscrivere la politica con menti giovani e oneste.