F1: Ufficiale, Alonso se ne và, arriva Vettel

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Stamattina è arrivata l’ufficialità dell’addio di Fernando Alonso alla Ferrari e l’arrivo di Vettel, che già da tempo aveva annunciato la fine del rapporto con la Red Bull, e che ha firmato un contratto con Maranello fino al 2018.

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Alonso ha tenuto un discorso alla squadra nel box di Abu Dhabi, dove domenica si terrà l’ultimo GP stagionale, nonch’è la fine dell’era Ferrari per Fernando. Queste le sue parole:

Oggi non è una giornata facile perché, nonostante io guardi sempre al futuro con grande entusiasmo e determinazione, alla fine di questa stagione si chiuderà la mia avventura come pilota Ferrari – ha dichiarato Alonso – è una decisione difficile, ma allo stesso tempo molto ragionata, sulla quale dall’inizio alla fine ha prevalso il mio amore per la Ferrari. Ho sempre avuto la fortuna di decidere del mio futuro e ho questa opportunità anche adesso, e per questo devo ringraziare la squadra, che si è dimostrata in grado di comprendere la mia posizione. Lascio la Scuderia Ferrari dopo cinque anni, durante i quali ho raggiunto il mio miglior livello professionale, affrontando grandi sfide che mi hanno spinto a trovare nuovi limiti e in cui ho dimostrato di essere anche un grande tifoso, anteponendo gli interessi della Scuderia ai miei. Quando ho dovuto prendere decisioni importanti per il mio futuro – dice ancora Alonso – l’ho fatto con la Ferrari nel cuore, guidato dal mio amore per la squadra. Sono molto orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme. Grazie agli sforzi degli uomini e delle donne di Maranello per tre volte siamo arrivati secondi nel Mondiale di Formula 1, per due volte combattendo fino all’ultima gara, campione virtuale per molti giri. Senza ombra di dubbio, di questi ultimi cinque anni porto con me alcuni dei ricordi più belli della mia carriera, oltre a lasciare nella squadra più che amici una famiglia. Ora guardo avanti con grande entusiasmo, ma con la certezza di portare sempre il Cavallino nel cuore. Ringrazio tutti coloro che ripongono in me la loro fiducia

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Ora arriva Vettel, che ha vinto quattro titoli Mondiali di fila con l’astronave Red Bull, ma che quest’anno è crollato, assieme alla squadra, battuto addirittura dal suo giovane compagno di squadra allal prima stagione in Red Bull, Ricciardo. Ora toccherà a lui tentare di risollevare le sorti del Cavallino, che da troppo tempo non è più rampante. Scelta obbligata per Maranello, puntando sull’unico top driver rimasto libero su piazza, nonostante non incontri troppi consensi a livello umano, sopratutto in Italia. Ma si sa, se comiciasse a vincere diventerebe subito simpatico…

Tutti sapevano, dicevo all’inizio, eppure è una notizia che comunque destabilizza. Un po’ come quando è da tempo che va male con la tua ragazza e realizzi che sarà questione di tempo, ma in fondo ci credi ancora…

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Alonso ha corso per cinque stagioni in rosso, arrivando tre volte secondo nel Mondiale, e sfiorando il titolo per ben due, sfuggito in un caso più per sfortuna che per demerito.

Ha dato senza dubbio tutto quello che poteva dare, strappando risultati insperati, solo grazie al suo enorme talento, dedizione e tenacia. Mai, ripeto mai, una volta che in un’intervista sia stato negativo o sfiduciato, tranne una sul finire di questa stagione. Ci credeva sempre e dava sempre tutto.

Era arrivato per vincere il titolo, per coronare il sogno di qualsiasi pilota, da quello col joystik della Playstation in mano a un Campione del Mondo come lui, vincere il Titolo Mondiale con la Ferrari. Non c’è riuscito, per colpa di una vettura raramente all’altezza, nonostante gli enormi sforzi profusi da lui e dal Team. Se lo sarebbe meritato, lui che senza dubbio è il miglior pilota del Mondo. Aveva conquistato tutti, con la sua voglia totale di vincere, al limite di una malattia, sindrome tipica dei campionissimi, che vivono in funzione di quello.

Non ha vinto il Mondiale, ma come ha detto Mattiacci, resterà tra i più grandi dei piloti in rosso, dove in una F1 ipertecnologica, che vuole livellare a tutti i costi le prestazioni per regalare uno spettacolo fittizio, è sempre emerso rifilando distacchi abissali ai compagni di squadra, andando a competere con squadre quali la Red Bull, ben più performanti della sua Ferrari, palesando il fatto che la differenza alla fine la faceva ancora lui.

Fa ancora male rivangare il Mondiale 2010, più facile da vincere che da perdere, per colpa di una scellerata tattica box che lo costrinse al settimo posto, lasciando trionfare Vettel. Idem nel 2012, quando gli sfuggì il Mondiale per soli tre punti, dopo le solite sfortune.

Era l’uomo giusto, nel posto giusto, nel momento giusto con l’auto sbagliata. Ha 33 anni, e tanta voglia ancora di vincere e capito l’andazzo in Ferrari, dove il divario tecnico dalla Mercedes, ma anche da altre scuderie sembra incolmabile per chissà quanto tempo ancora, ha deciso di prendere e andare, cercando di prendersi quel Titolo che è suo di diritto.

Dove? Molto probabilmente in Mclaren, che promette bene con il ritorno della Honda come fornitore di power unit, e un progetto ambizioso, come da consuetudine per la casa di Woking, dove vincere è sempre l’obbiettivo principale, nonostante venga da una stagione di transizione.

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Peccato, peccato davvero. Perchè Alonso incarnava alla perfezione quell’immagine romantica insita in tutti noi del guerriero impavido che combatte contro mostri che sembrano imbattibili per chiunque, tranne che per il nostro cavaliere senza paura.

Riusciva senza la minima incrinatura nella sua splendida armatura rossa ad attaccare sempre e comunque, più forte del caso, più forte delle circostanze, sempre col cuore in mano, supportato dal suo enorme talento, accecato da una voglia di vincere feroce.

Ti auguriamo ovviamente di vincere da subito, di portare a casa quello che il fato beffardo ti ha negato per troppo tempo e per troppe volte.

Il Cavallino Rampante resterà sempre dentro di te, e tu dentro di lui, anche se vederti vincere senza l’armatura rossa non sarà la stessa cosa.