Governo e ONG: in bilico tra diritti umani ed esigenze di sicurezza

Il dualismo tra sicurezza e rispetto dei diritti umani

BRACCIO DI FERRO TRA GOVERNO E ONG

Il botta e risposta di questi giorni tra governo italiano e ONG riporta prepotentemente alla luce l’annoso problema di come accogliere chi scappa dalle zone di guerra e quindi ha bisogno della protezione internazionale, garantendo allo stesso tempo la sicurezza alle popolazioni locali.
Non è mai facile capire quali sono tra le migliaia che sbarcano ogni giorno coloro che veramente meritano di essere accolti e chi invece non ha diritto di asilo e, quindi, deve essere rimpatriato subito dopo l’identificazione. È di certo importante aiutare donne e bambini che scappano da zone di conflitto e si lasciano alle spalle tristi storie di abusi e violenze ma è anche importante garantire la sicurezza ed evitare che pericolosi terroristi si nascondano nella marea umana di migranti per sfuggire alla cattura.

SICUREZZA E AIUTO AI PROFUGHI

Proprio questo dilemma atroce si nasconde dietro al tira e molla tra governo e organizzazioni non governative, con le due parti che contrappongono esigenze di sicurezza e di aiuto ai profughi, il controllo di chi entra nel nostro Paese e i diritti umani, la necessità di tutelare il nostro Paese contro eventuali attacchi terroristici e la giusta accoglienza a donne e bambini in difficoltà.

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IL NUOVO CODICE DI CONDOTTA

Il codice di condotta varato dal governo vuole essere uno strumento per impedire che organizzazioni disoneste facciano affari con i trafficanti di uomini che infliggono ai migranti ogni genere di tortura diventando anche complici di quelle torture possano continuare i loro loschi traffici indisturbate. Punire i disonesti per aiutare gli onesti che davvero aiutano chi ne bisogno, questo è o almeno dovrebbe essere lo scopo del governo. Rispetto dei diritti umani e sicurezza devono andare di pari passo e solo così saremo sicuri che davvero sarà stato fatto tutto il necessario per proteggere coloro che fuggono dalle guerre e noi stessi che chiediamo, giustamente, che sia messo ordine in quella vera e propria giungla che è il mondo dell’accoglienza.

Un sistema di accoglienza come quello italiano in cui le regole sono poche e mai rispettate genera esasperazione in coloro che si trovano a vivere vicino ai migranti e subiscono ogni giorno furti e molestie da parte di chi in teoria dovrebbe essere già rimpatriato. Il fatto che in alcuni piccoli paesi si sia arrivati al punto da avere più migranti che residenti effettivi non ha fatto altro che aumentare gli episodi di razzismo ed intolleranza.

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Prevenire attacchi terroristici e accogliere degnamente chi ne ha bisogno: questo dilemma durerà di sicuro ancora a lungo e l’unica cosa certa è non ci sono soluzioni facili.