Guido Ricci e il patrimonio conteso.

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Guido  Ricci pareva a tutti un clochard, un uomo bizzarro. È morto in un centro per malati terminali a Belluno a settembre di quest’anno, all’età di  77 anni. Fin qui nulla di eccezionale, se non fosse che lo “zio di Belluno”, come era soprannominato, fosse in realtà in possesso di un patrimonio stimabile in circa venti milioni di euro, per lo più proprietà immobiliari divise tra Venezia, il Lido, Belluno e pure una villa ad Acapulco, in Messico.  In centro a Belluno lo conoscevano tutti; indossava sempre una palandrana lunga color marrone. “Sempre quel cappotto!” pensava la gente: in realtà ne aveva quindici, tutti diversi e pure di marca. “Tutti sapevano che aveva una casa eppure viveva da barbone!”, spiega una passante; “Era un habitué degli eventi pubblici e delle conferenze stampa che prevedevano un buffet. Poi passava nelle redazioni dei giornali locali per chiedere le foto dell’evento: faceva collezione degli scatti dove c’era anche lui. Nessuno sa dove dormisse”.

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Ora, unico destinatario di tutto questo patrimonio è il suo medico, tale Maurizio Guglielmo. La Procura di Belluno ha sequestrato l’intera eredità: la pm Roberta Gallego ha aperto un’inchiesta che coinvolge il medico bellunese. Guglielmo infatti è indagato per circonvenzione d’incapace; egli sarebbe in possesso di un testamento olografo di Ricci che lo indicherebbe come unico erede, documento che è ora agli atti della Procura.  Intanto continuano a spuntare eredi. Ricci non aveva nessuno, ma durante il suo funerale è comparso tale Antonio Fanna con il figlio; “I parenti più prossimi sono i signori Fanna di Villorba (Tv) – conferma Mongillo, medico di base di Belluno e tutore di Ricci fino alla sua morte, quando è decaduto – la mamma di Guido Ricci era una Fanna, cugina di un altro Antonio Fanna. Loro sarebbero oggi in pole position per ereditare”. Ma è spuntato un altro erede di Padova, tale Corrado Luisatti, che sarebbe un nipote di Antonio Fanna. Ora la vicenda si fa sempre più complicata, mentre il Comune di Belluno si rammarica di non essere lui il destinatario di questo patrimonio miliardario, secondo le dichiarazioni del sindaco.