Il commissario Ricciardi: “Rondini d’inverno” e “Il senso del dolore”, la fine della parola scritta e l’inizio dell’immagine

Due storie e una distanza di dodici anni. Maurizio De Giovanni con “Rondini d’inverno” chiude il sipario sulle vicende del commissario Ricciardi, ma con “Il senso del dolore” a fumetti, pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore, regala agli appassionati della serie una nuova esperienza sensoriale.

“Rondini d’inverno. Sipario per il commissario Ricciardi”

«Il vento tagliente. Fuochi d’artificio, vecchie stoviglie lanciate da balconi e finestre. Una cena cilentana che aspetta, e che non sarà mangiata. Un ospedale, l’odore dei disinfettanti, una porta chiusa. Una donna bellissima e aristocratica in lacrime, vestita di velluto viola, come i suoi occhi. Una ragazza con gli occhiali che corre. Un vecchio che saluta un ragazzo e un mandolino. La solita, stranissima emozione fatta di sollievo e nostalgia. Ciao, Ricciardi. E’ stato meraviglioso incontrarti ancora una volta.»

Così Maurizio De Giovanni saluta e ringrazia il commissario Luigi Alfredo Ricciardi, il personaggio a cui lui stesso ha dato vita e che lo ha accompagnato in tutti questi anni.

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Una nuova indagine della serie, e forse l’ultima, dedicata alle prodezze del commissario Ricciardi. Un uomo dall’animo inquieto e malinconico e con quel dono, o dal suo punto di vista condanna, di poter catturare le ultime parole e sensazioni delle vittime di morte violenta.

La trama

Napoli. Il Natale è appena trascorso e la città si prepara a festeggiare il Capodanno, quando sul palcoscenico di un teatro di varietà, il grande attore Michelangelo Gelmi spara alla giovane moglie Fedora Marra, cosa che avviene tutte le sere sulla scena come da copione. Ma stavolta nel caricatore, tra i proiettili a salve, ce ne è uno vero. Da come si sono svolti i fatti, il caso sembrerebbe già risolto, ma il commissario Ricciardi è perplesso, tutto troppo semplice, tutto troppo chiaro per i suoi gusti. Mentre il fedele brigadiere Maione aiuta il dottor Modo in una questione privata, Ricciardi, la cui vita sentimentale pare sia arrivata ad una svolta decisiva, riannoderà con pazienza i fili della vicenda. Un mistero che, una volta svelato, riserverà un ultimo drammatico e sconvolgente colpo di coda.

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Maurizio De Giovanni, in questo libro, ripresenta la sua capacità narrativa, appassionata e malinconica a cui ha abituato tutti i suoi lettori, e lo fa con il più amato dei suoi protagonisti. Pagina dopo pagina, trascina il lettore, tra indizi, prove, colpi di scena, sentimenti, in una Napoli mistica e suggestiva. Una città, immersa negli anni Trenta, brulicante di vita, musica, tradizioni, sapori e odori. Una storia nella quale ricchezza e povertà si mescolano e si affrontano in una lotta incessante, e dove la fame e l’amore, ancora una volta, sono alla base degli istinti e dei bisogni primordiali dell’essere umano. Un libro intrigante che viaggia tra il giallo e il destino dei personaggi presenti, tutti sconvolti da un vortice di sentimenti che si contrastano e incrociano fino a risolversi nel miglior modo possibile.

“Il senso del dolore”: il commissario Ricciardi a fumetti

Il tenebroso Luigi Alfredo Ricciardi si fa immagine: il commissario, creato dalla penna di De Giovanni, è diventato un fumetto. L’11 ottobre scorso, infatti, al Teatro Acacia di Napoli, in occasione del #RICCIARDIDAY, è stato presentato un albo di 158 pagine sulla prima indagine delle quattro stagioni, “Il senso del dolore”, pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore in collaborazione con la “Scuola Italiana Comix” di Napoli, su sceneggiatura di Claudio Falco e disegni di Daniele Bigliardo.

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In questo modo si ricomincia dall’inizio, dalla prima indagine, dalle prima volta in cui Ricciardi si è presentato ai lettori con tutta la sua essenza, mettendo a nudo la sua anima, i suoi sentimenti ed il suo mondo. Una ring composition che sembra fatta apposta, infatti, entrambe le indagini, la prima e l’ultima, sono ambientate all’interno del mondo del teatro e della sceneggiata, dove realtà e finzione si confondono dando vita a due intricate scene del crimine. Gli appassionati del genere, probabilmente, grazie a questa nuova creazione potranno rivivere tutti gli episodi della serie in un’ottica diversa e si sentiranno meno orfani del commissario dai profondi occhi verdi che, libro dopo libro, hanno imparato a conoscere e ad amare.

Francesca Consiglio