In Siria non si placano gli scontri

Profughi siriani a Dahuk, 430 chilometri da Bagdhad in una immagine di archivio. ANSA/KAMAL AKRAYI

Sembrava che l’accordo trovato a Monaco di Baviera alla fine della settimana scorsa avesse finalmente portato la pace, ma in Siria non si placano gli scontri e la guerra iniziata cinque anni fa è ancora molto lontana dalla conclusione.

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Donne e bambini innocenti continuano a perdere la vita a causa degli attentati del sedicente Stato islamico e dei bombardamenti della coalizione internazionale; anche il Presidente siriano Assad sta bombardando alcune città nei dintorni di Aleppo considerate delle vere e proprie roccaforti dell’ISIS.

Nonostante gli accordi di Monaco tra le potenze sul campo rimangono molte divisioni e non è ancora stato possibile stabilire una strategia comune; il punto più controverso è il destino di Assad, che alcuni Paesi vorrebbero mantenere al potere, mentre altri vorrebbero cacciare sin da subito.

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La Federazione Russa,  insieme all’Iran, sostiene che il Presidente Assad sia l’unico legittimo e che debbano essere solamente i cittadini siriani a decidere il futuro assetto politico del loro Paese; questi due Paesi aiutano economicamente e militarmente l’esercito regolare siriano e i gruppi ribelli a favore della famiglia Assad.

Stati Uniti, Arabia  Saudita e Turchia sono contrari ad Assad e stanno aiutando in tutti i modi i ribelli che combattono contro il dittatore; questi tre Paesi stanno inviando molte armi a questi gruppi e stanno bombardando per coprire le loro incursioni contro le basi dello Stato islamico.

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Ovviamente tutti i Paesi si dichiarano apertamente  contro l’ISIS e si stanno impegnando per combattere gli uomini in nero del sedicente Califfato,  anche se  l’atteggiamento di Russia e Turchia è considerato ambiguo perché la Russia sta bombardando le postazioni dei ribelli   anti Assad, mentre  la Turchia sta bombardando le postazioni dei curdi del PKK..

Stamattina il Presidente degli Stati Uniti Obama ha chiamato al telefono il suo omologo russo Putin e gli ha intimato di cessare i bombardamenti chiedendogli maggiore collaborazione e questo  dimostra  che la tensione rimane altissima.