Kobane: contro l’Isis arrivano i rinforzi peshmerga

Isis Kobane

Rinforzi peshmerga si avvicinano alla città Kobane, dove nelle ultime ore sono già arrivati almeno 50 combattenti dell’ Esercito Libero Siriano per combattere l’Isis. Le milizie curde del KRG sono atterrate nel corso della notte presso l’aeroporto di Urfa, nel sud-est della Turchia, per essere poi scortate dall’esercito sino al confine siriano, in attesa del lasciapassare.

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Al Jazeera informa che si tratta di un gruppo di almeno 80 combattenti, a cui si aggiungerà presto un secondo convoglio di 70 unità, partito nei giorni scorsi dalla città irachena di Erbil. Il supporto ai peshmerga di Kobane è reso possibile grazie all’apertura concessa dalla Turchia, che dopo settimane di tentennamenti e segnali contrastanti ha accettato il transito dei miliziani curdi attraverso i suoi confini.

L’ambigua posizione fin ora assunta da Ankara dipende da molteplici fattori. A fronte delle parole solidali del presidente Erdogan, che più volte ha espresso l’auspicio che la città di Kobane non cada nelle mani dell’ Isis, non sono mai corrisposte azioni militari concrete. I carri armati turchi sono rimasti a guardare l’assedio di Kobane senza intervenire, suscitando le proteste della minoranza curda del paese che a tratti ha assunto i contorni di una drammatica rivolta.

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In altri termini, pur ricoscendo l’Isis come una minaccia concreta e reale, Ankara continua a guardare con una certa diffidenza la stessa minoranza curda, a causa delle pericolose spinte autonomistiche recentemente ravvivate: moti di rivoluzione che hanno come fine la creazione dello stato del Kurdistan. A complicare il tutto si aggiunge pure la storica ostilità della Turchia nei confronti del regime siriano di Assad, la cui possibile caduta rappresenta un’ eventualità particolarmente gradita (e attivamente ricercata) dal governo di Ankara.

Le sorti di Kobane appaiono condizionate, pertanto, dagli interessi politici della Turchia. Interessi abbastanza chiari, che malgrado le migliori intenzioni espresse dal presidente Erdogan, impongono la prudente e ambigua linea dell’ immobilismo. I peshmerga nel frattempo combattono e resistono tenacemente, con il prezioso ausilio dei bombardamenti alleati che continuano a colpire incessantemente le postazioni Isis.