La maledizione dei Bee Gees

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Gruppo musicale britannico degli anni ’60, sodalizio familiare dei fratelli Gibb: Barry, Robin e Maurice, tra i più importanti e influenti della musica pop-soft, con oltre 220 milioni di dischi venduti in tutto il mondo. La loro carriera musicale avrà luogo nel 1958 nella terra dei canguri, Brisbane, Australia, dopo il trasferimento della famiglia al completo. Nel 1963 firmeranno il loro primo contratto con la Festival Records, pubblicando il singolo “Three Kisses Of Love”, cambiando il nome da BG’s (Brothers Gibb) in Bee Gees. Qualche anno più tardi, era il 1967, faranno ritorno in Inghilterra, il loro pase d’origine, scontrandosi musicalmente con due band intoccabili: i Beatles e i Rolling Stone. Alla band si aggiunsero il chitarrista Vince Melouney e il batterista Colin Petersen, condividendo il loro primo successo musicale a livello internazionale, pubblicando il pezzo “New York Mining Disaster 1941”, anticipando l’album “The First”. Negli anni ’70, con il rientro nel gruppo del fratello Robin, che aveva scelto la carriera da solista, la band dalla musica a falsetto, più famosa dopo i Beatles, ritrova il successo componendo la colonna sonora del film: “La febbre del sabato sera”, diretto dal regista John Badham e interpretato dall’attore John Travolta. Sarà un successo inarrestabile della Disco-Music, con oltre trenta milioni di copie vendute in 24 settimane in testa nelle classifiche americane. Però, tuttavia, anche per una band di successo come i Bee Gees arriverà la fase calante, segnata dall’uscita dell’album “Living Eyes”, pubblicato nell’autunno del 1981, risulterà un flop inaspettato. Bisognerà aspettare “Stayin’ alive”, era il 1983, il seguito de La febbre del sabato sera, per ritrovare il bisogno di ricominciare e rimettersi in gioco. Un ritorno spezzato con la morte del fratello minore, avvenuta a soli trent’anni per overdose. La maledizione era giunta quasi senza avviso nella famiglia Gibb, continuando a mietere duri colpi segnati da un destino ostile. Il 12 gennaio del 2003, inseguito a un blocco intestinale per una malformazione congenita, all’età di 53 anni, in un ospedale di Miami, muore Maurice. Il gruppo subisce un duro colpo anche nella produzione artistica. Otterranno riconoscimenti e premi di riguardo ma non riusciranno a eguagliare i loro esordi sulla terra dei canguri.

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Era il 2012, e la maledizione dei fratelli Gibb si riaffaccia sul loro destino. Muore anche Robin, la voce storica del gruppo, dopo una lunga battaglia contro il cancro. Barry, rimasto l’unico del gruppo in vita, eredita il peso di un successo concretizzato in famiglia, nel ricordo di tre fratelli in cerca di gloria. I Bee Gees sono e rimarranno una tra le band più longeve della storia del pop.

ANTONIO AGOSTA