Massimo Bossetti tenta il suicidio in carcere

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L’unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti ha tentato di suicidarsi in carcere.

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A rivelarlo è l’avvocato dell’uomo, Claudio Salvagni, anche se i contorni della vicenda, al momento, appaiono ancora poco chiari.

Secondo una prima ricostruzione, lo scorso sabato 18 luglio, all’indomani dell’ultima udienza del processo a suo carico, il muratore di Mapello avrebbe tentato il suicidio provando ad impiccarsi con una cintura. L’immediato intervento degli agenti penitenziari, comunque, ha stroncato sul nascere l’intento suicida di Bossetti. Per l’uomo non è  stato necessario neppure il trasferimento in ospedale.

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Dietro il forte gesto autolesionista ci sarebbe un importante disagio psicologico amplificato dall’esito dell’udienza del 17 luglio. In quell’occasione, infatti, i giudici della Corte d’Assise di Bergamo hanno respinto tutte le “sostanziali eccezioni preliminari” sollevate dai legali di Massimo Bossetti. Sempre durante l’udienza dello scorso venerdì, inoltre, sarebbero emerse le prove dei tradimenti della moglie dell’imputato, Marita Comi.

Gli avvocati dell’uomo attendono una relazione sull’accaduto da parte dell’Amministrazione dell’Istituto penitenziario.

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Bossetti, rinchiuso in carcere a Bergamo, dal 16 giugno 2014, è l’unico imputato per l’omicidio della tredicenne di Brembate Sopra. Yara era sparita nel nulla alle 18.50 del 26 novembre . 3 mesi più tardi era stata ritrovata, senza vita, nei campi tra Chignolo d´Isola e Madone (nel bergamasco).