Il ministro Rajnath Singh annuncia: nuove carte d’identità in India

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Il governo indiano ha reso nota l’intenzione di procedere ad una riforma del registro anagrafico, al fine di tutelare i diritti di cittadinanza nel Paese.

Oggi, durante la seduta della Camera del Popolo, il ministro degli interni indiano Rajnath Singh ha dichiarato che il governo avvierà la creazione di un registro nazionale della popolazione che produrrà delle carte di identità per tutti i cittadini indiani.

Singh ha sostenuto la necessità di “identificare chi è cittadino indiano e chi non lo è”.

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Nel 2009 era già stato approvato ed avviato il “progetto Aadhaar”, ovvero la creazione dell’autorità indiana per l’identificazione unica (UIDAI). Questo progetto offriva la possibilità, per chi lo desiderasse, di ottenere un documento di riconoscimento che consentiva l’accesso a servizi al cittadino. L’attribuzione di un numero di identificazione ha sollevato tuttavia molte perplessità, soprattutto in relazione alla sua affidabilità. Il numero Aadhaar non viene riconosciuto come prova legale per stabilire se una persona sia effettivamente un cittadino indiano, in quanto mancano delle adeguate procedure di controllo delle informazioni fornite al UIDAI.

L’attuale progetto di istituzione di un registro nazionale della popolazione condurrà di fatto ad una intensificazione delle operazioni del UIDAI, che trasmetterà al nuovo registro i dati finora raccolti previa verifica porta a porta delle iscrizioni finora collezionate.

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L’India è un Paese con più di un miliardo di abitanti ed in rapida espansione, sia economica che demografica. La necessità di un registro della popolazione, secondo alcuni, è un’emergenza concreta, soprattutto al fine di tutelare i diritti di cittadinanza e contrastare il fenomeno dell’immigrazione clandestina.

I criteri per stabilire chi è effettivamente “cittadino indiano” sono sanciti dal Citizenship Act del 1950, comprensivo degli emendamenti del 2003.

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Una delle ultime nazioni che hanno provveduto all’introduzione di un documento nazionale di riconoscimento è stato il Regno Unito, che ha approvato nel 2006 il celebre Identity Cards Act. Sebbene introdotti durante la Seconda Guerra Mondiale, tali documenti d’identità non furono più necessari dal 1952.

La proposta sostenuta dal governo Modi sarà comunque discussa nei prossimi giorni in Parlamento.