Napolitano ufficializza le proprie dimissioni.

Napolitano

Domani 14 gennaio Napolitano formalizzerà le dimissioni di fine (doppio) mandato come aveva anticipato nel dicembre 2014, in più occasioni, e durante il discorso di fine anno.

Successivamente alla rassegna dei Corazzieri che avverrà  nella giornata odierna, Napolitano saluterà tutti i dipendenti del Quirinale con la chiusura del semestre italiano alla guida dell’UE.

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Ricevuta la notizia del corretto svolgimento della “marcia di Parigi” dal premier Renzi, il Presidente della Repubblica ha dato conferma delle sue dimissioni imminenti. I due hanno a lungo discusso, inoltre dell’importanza di portare a termine le varie riforme: “senza rallentamenti e nel più breve tempo possibile”, come Napolitano si è premurato di raccomandare.

D’altra parte Renzi, dopo aver chiesto all’intero parlamento europeo un applauso per il presidente italiano, si è detto convinto di riuscirci: “entro la nomina del suo successore”, come ha dichiarato nella giornata di ieri. Si tratta comunque di un rischio dovuto all’imprevedibilità dei voti degli esponenti delle due Camere, come la storia (colpevole di non risparmiare niente e nessuno) ci insegna da sempre.

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Così facendo le riforme dovrebbero essere approvate nelle date del 23 e 26 gennaio, quando invece il 29 dello stesso mese verrà convocato il Parlamento per la nomina del successore del nuovo presidente. Molti tuttavia dichiarano “guerra” in ambito di riforme, ma come Renzi sostiene: “si tratta di dissidenti la cui battaglia è già persa in partenza”. Difatti la maggioranza procede sicura nel suo intento, poiché a quanto pare i numeri darebbero ancora una volta ragione al Governo e torto alle minoranze.

Ufficialmente ci sono buone probabilità che il nuovo presidente sia eletto già durante il quarto scrutinio, anche se la varie divisioni partitiche, e le profonde “guerre” intestine, potrebbero rendere la cosa alquanto lunga, a scapito delle previsioni attuali. Nel frattempo Grasso assumerà la carica di capo dello stato, non appena riceverà la lettera di dimissioni di Napolitano.

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Intanto il PD si è adoperato al fine di evitare lo “scandalo” del 2013, divenuto oramai popolare col nome dei 101 franchi tiratori. Si è infatti studiata una lista di 10 punti da seguire per scongiurare un possibile retroscena negativo.

Nei prossimi giorni quindi la faccenda inizierà ad essere di dominio pubblico con aggiornamenti in merito all’approvazione o meno delle nuove riforme e alla successiva nomina del nuovo capo dello stato.

Napolitano diverrà poi senatore a vita con un proprio ufficio presso la sede di palazzo Giustiniani.