La nona edizione del Roma Film Fest e il suo “rinnovamento popolare”

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Il festival si terrà dal 16 al 25 ottobre e avrà luogo come ogni anno nell’Auditorium Parco della Musica e in altri luoghi di Roma; cercherà nel migliore dei modi di diffondere la cultura del cinema internazionale dando prova di arte e spettacolo attraverso personalità di grande rilievo,che ci daranno modo di ripercorrere la storia del cinema.
L’auditorium,struttura firmata da Renzo Piano,diventerà per questi dieci giorni un punto di riferimento per gli appassionati del cinema,che avranno modo di partecipare a convegni, mostre e dibattiti,ma anche per coloro che semplicemente saranno curiosi di vedere le star percorrere uno dei più grandi red carpet al mondo che occuperà i 1300 mq che conducono alla cavea.
Accanto all’auditorium troveremo il Villaggio del cinema, costituito da stand e padiglioni in acciaio,in vetro e in legno,creata in occasione della manifestazione per i visitatori.
Un’altra area interessata è Via Veneto,strada simbolo del cinema italiano che presso l’Hotel Bernini Bristol ospiterà il Mercato Internazionale del film.
Nella conferenza stampa,che si è tenuta lunedì 29 Settembre,Marco Mueller, il direttore del festiva,ha dichiarato” Abbiamo sterzato verso il cinema popolare e scelto di far scegliere i premi al pubblico”,la direzione intrapresa verso il cinema popolare è abbastanza evidente in quanto il festival si apre con la commedia Soap opera, con Abatantuono e De Luigi e si chiude con il film dei due comici Ficarra e Picone Andiamo a quel paese.
Senza dubbio il cinema popolare,accoglie un gran consenso da parte del pubblico,ma questa scelta ha suscitato molte critiche, in quanto si è notato,a partire da questa “sterzata” ,un calo della qualità del festival,che non intende più presentare film “fuori dalle righe” o da considerarsi per i veri amanti del cinema,ma vuole accontentare la richiesta dei molti.
Il dubbio è : dietro questo accondiscendere il volere degli italiani,c’è forse una scelta dettata dalla crisi? In questo caso l’ipotesi può essere solo che affermata dal fatto che a decidere i premi è il pubblico che si esprime per mezzo del voto telematico.
Non ci sentiamo di dire però che Roma con il suo festival siano giunte alla deriva,ma proponiamo una diversa prospettiva dettata dal fatto che la proposta verso il cinema popolare sia un voler unire elementi tipici degli spettacoli popolari, con una proposta culturale che si lega alle tradizioni,lasciando però spazio ad un panorama internazionale,che permette di guardare aldilà delle critiche,in quanto Roma è città d’arte e in quanto tale è e sarà capace di ospitare una manifestazione artistica culturale di tale portata,soddisfando il pubblico.
Roma e il suo festival,confermeranno la loro GRANDE BELLEZZA.