Pier Paolo Pasolini e le nuove rivelazioni di Pino Pelosi.

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Si riaccendono i riflettori sulla morte del poeta e scrittore Pier Paolo Pasolini nato a Bologna il 5 marzo del 1922 e assassinato  il 2 novembre del ’75. Sugli indumenti del poeta sono state analizzate chiazze di  sangue ed elementi di Dna proprie di altre individui e non inerenti Pino Pelosi, che come artefice dell’uccisione di Pasolini ha già scontato 9 anni e 7 mesi di prigione. Pelosi è stato sentito dal pm Minisci della Procura di Roma riconfermando  il suo ruolo neutrale ai fatti  e focalizzando l’attenzione sulla presenza della scena del crimine  di alcune persone . Infatti quella sera del 1975 Pelosi afferma che vicino l’auto del regista Pasolini ci fossero delle persone che colpirono lui e poi ammazzarono a bastonate il poeta:” Ci seguivano fin dalla stazione. Un paio di loro hanno tirato Pier Paolo fuori dallo

abitacolo e hanno cominciato a picchiarlo, era a terra già mezzo morto quando gli sono passati addosso con l’auto”. Sembra che nell’auto dello scrittore sia stata trovata un’ingente somma di denaro. Pelosi ha dichiarato: “Uno di loro è venuto da me, me le avevano già date, e mi ha detto: ‘Inventati qualcosa, se dici qualcosa  fuori te e tutta la famiglia tua’”. E pure in galera me lo ricordavano, erano detenuti questi, quando mentivo mi dicevano ‘bene così’. Non mi hanno mai mollato”.

Per la prima volta Pelosi ha affermato di aver frequentato lo scrittore Pier Paolo Pasolini, per alcuni  mesi. L’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, ha espresso la sua opinione sulle dichiarazioni di Pino Pelosi su Pasolini che nell’intervista alla Leosini si professa innocente: ‘‘riaccendono interrogativi e dubbi che gli amici del poeta, molti intellettuali e una buona parte dell’opinione pubblica hanno sempre avuto su quel che accadde davvero quella tragica notte del novembre 1975 all’Idroscalo di Ostia”. ‘’Saranno i magistrati – ha dichiarato Veltroni – se lo riterranno opportuno, a riaprire le indagini. Per tutti coloro che conobbero e amarono Pasolini, le certezze di cui, dopo tanti anni, si fa interprete Pelosi, riaprono, insieme con una ferita ancora dolorosa, una domanda di verità che allora non ebbe risposta.  

Non poteva mancare il pensiero del regista David Grieco, autore del precedente film: “Pasolini” sta producendo “La Macchinazione”, sugli ultimi tre mesi di vita di Pasolini, impersonato da Massimo Ranieri: “E’ stato ammazzato per la sua scomodità, ha esplicitato Grieco nelle sue dichiarazioni:” Voglio che il caso sia riaperto una volta per tutte.  Abbiamo il diritto di sapere che i suoi assassini siano individuati anche se non più perseguibili dopo 40 anni. Se non elaboriamo la nostra storia finiamo male”. 

Lo stesso Pier Paolo Pasolini si è interrogato sulla fine della sua esistenza attraverso queste enigmatiche parole:“Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l’erba, la gioventù. L’amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto ciò? Lo ignoro.”