Ritornano gli Eagles of Death Metal

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A tre mesi dagli attentati del 13 novembre ritornano gli Eagles of Death Metal: spettacolare e commovente concerto all’Olympia di Parigi tra musica e il ricordo delle vittime del Bataclan.

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Il leader del gruppo statunitense prima di cominciare a cantare ha chiesto al pubblico di fare 89 secondi di silenzio, uno per ognuna delle vittime che persero la vita in quella tragica serata di follia islamista. Molti tra il pubblico erano i sopravvissuti alla strage, alcuni ancora con il corpo segnato dalle cicatrici dei proiettili e delle schegge di vetro che volavano come impazzite sotto i colpi delle armi degli jihadisti.

I cantanti volevano ricominciare dalla canzone che erano stati costretti ad interrompere il 13 novembre, per dimostrare che nonostante tutto la vita continua e che la musica è e sarà sempre più forte del terrorismo. Tutti insieme, cantanti e pubblico, hanno voluto mandare ai miliziani islamisti il messaggio che nessuno cederà mai al terrore e che per niente al mondo la paura vincerà sulla voglia di uscire in compagnia per una cena o per uno spettacolo.

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Davanti all’Olympia le misure di sicurezza erano imponenti e gli agenti delle forze di sicurezza schierati in pieno assetto antiterrorismo; all’interno della sala erano presenti tanti agenti in borghese per evitare il ripetersi di infiltrazioni jihadiste e anche alcuni psicologi perché tornare a sentire lo stesso gruppo di quella tragica sera di novembre per molti sopravvissuti è stato molto duro e tanti sono scoppiati in lacrime.

La commozione ha lasciato presto spazio  al divertimento e tutti hanno cantato a squarciagola le canzoni, con la consapevolezza di essere tutti uniti da un’esperienza  terribile che ha fatto capire a tutti quanto la vita possa essere breve e crudele e fin dove la follia umana possa spingersi.

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Il valore simbolico di questo ritorno a Parigi per gli Eagles of Death Metal è stato enorme: la band non ha voluto abbandonare il suo pubblico e per la capitale francese è  stato un modo per tirare il fiato dopo tre mesi di allarmi e di caccia all’uomo.