Rosario Crocetta, il suo medico Matteo Tutino: “Lucia Borsellino va fatta fuori come suo padre”. Lui si dimette

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La frase

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Ha suscitato un ovvio polverone politico e immenso sdegno la frase che, secondo quanto ha rivelato l’ultimo numero del settimanale L’Espresso che uscirà domani – anticipato dal suo sito online – avrebbe pronunciato Matteo Tutino, primario dell’ospedale palermitano Villa Sofia arrestato il 29 giugno scorso per truffa, abuso d’ufficiopeculato, e soprattutto medico curante del presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta. Tutino, parlando proprio con Crocetta in una conversazione telefonica che sarebbe intercettata, avrebbe detto che Lucia Borsellino, figlia del magistrato Paolo, ucciso dalla mafia 19 luglio 1992, ed ex assessore alla Salute dimessosi qualche giorno fa dopo lo scandalo che aveva coinvolto la giunta, andava “fermata” e “fatta fuori come suo padre”, ma dal governatore siciliano non vi sarebbe stata nessuna reazione. Borsellino era stata scelta per ricoprire quella carica come figura simbolo contro la mafia in un settore sempre al centro degli interessi della malavita.

Le dimissioni di Crocetta, la difesa di Tutino e la dichiarazione del procuratore di Palermo

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Per quanto è successo, Rosario Crocetta ha deciso di dimettersi, affidando ad interim la carica di presidente a Baldo Gucciardi, che ha sostituto come assessore alla Salute Lucia Borsellino.

Intanto l’avvocato Daniele Livreri, legale di Matteo Tutino – attualmente ai domiciliari – ha detto di aver parlato con il suo assistito, il quale ha negato “nel modo più assoluto” di aver pronunciato quella frase. Frase che, ha proseguito il difensore del medico, non è penalmente rilevante, ma pesantissima dal punto di vista etico.

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Il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha comunque fatto sapere che non c’è nessuna telefonata con quell’affermazione trascritta agli atti d’ufficio ed i carabinieri dei Nas hanno escluso che siano state intercettate quelle parole.

Crocetta piange al telefono parlando con l’ANSA dicendo che qualcuno vuole farlo fuori politicamente, annuncia la sua prossima autosospensione, ma si definisce una vittima in questa faccenda, che considera “più grave di un attentato fisico”. Il mondo politico si stringe attorno a Lucia Borsellino, la quale afferma di provare vergogna per Tutino e Crocetta.