Scomparsa Mariastella Giorlandino: non si esclude alcuna pista

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A tre giorni dalla scomparsa non si hanno notizie di Mariastella Giorlandino, per cui, al momento, gli inquirenti non escludono nessuna pistà, né ipotesi.

Da quando è uscita di casa la mattina del 25 giugno, senza più dare sue notizie, il cellulare della donna risulta sempre spento e, al momento, gli inquirenti non hanno alcun elemento concreto in mano, su cui concentrare le indagini. Al momento, infatti, si sa solo che la Giorlandino mercoledì mattina è stata presente a due riunioni; la prima a Velletri e la seconda, verso le 13.00, a Via Piave, a Roma, poi le sue tracce si perdono nel buio.

La sua autovettura, una Smart bianca, è stata trovata dai Carabinieri a Roma, in Via Lancisi, con le portiere regolarmente chiuse a chiave e posteggiata vicino ad alcuni cassonetti, proprio nei pressi di uno dei laboratori di analisi dell’Artemisia, dei quali la donna è titolare. Le Forze dell’Ordine stanno facendo, al momento, un’analisi dell’abitacolo della macchina per vedere se è possibile trovare qualche traccia utile per sapere dove la donna si sia diretta.

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Un capotreno ha segnalato la presenza dell’imprenditrice alla stazione di Napoli, priva di valigie e da sola; la Giorlandino si sarebbe rivolta allo sportello della biglietteria per chiedere come prolungare il proprio titolo di viaggio fino a Palermo, ma a questa dichiarazione rilasciata da parte dell’uomo al Tg1, per ora non ha fatto seguito alcuna traccia ulteriore. Qualcun altro, invece,  ha raccontato di aver visto la Giorlandino a Palermo; anche in questo caso, tuttavia, solo parole, senza prove tangibili. A destare maggior preoccupazione, oltre alla prolungata assenza della donna, è anche il fatto che, in entrambe le segnalazioni, si parlava di una persona in forte stato confusionale, quindi anche fortemente imprevedibile rispetto alle prossime azioni e scelte che farà.

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Non essendoci alcuna pista concreta, al vaglio degli inquirenti sono molte, per ora, le strade seguite. Infatti, se da un lato si sta agendo come se si desse per scontato che la donna si sia allontanata spontaneamente dalla propria abitazione e dal proprio lavoro (ricordiamo che è proprietaria degli 8 laboratori di analisi Artemisia di Roma), da un altro, però, non si esclude neppure un sequestro di persona. Infatti, le denunce di stalking fatte lo scorso autunno, le testimonianze di amici e  parenti, che descrivono una Giorlandino particolarmente preoccupata e impaurita per la situazione, non fanno di certo sperare per il meglio.

Anche il marito dell’imprenditrice della sanità capitolina, Carlo De Martino, sottolinea la sua preoccupazione per l’allontanamento della moglie, soprattutto letto in relazione alle minacce ricevute. Minacce, di cui anche lo stesso De Martino è stato vittima, tanto da aver sporto insieme alla moglie alcune denunce.

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E che non si tratti di meri deliri di persecuzione, lo avallano anche le testimonianze dei collaboratori della Giorlandino, che agli investigatori hanno raccontato di atti vandalici fatti alla macchina della donna, di minacce verbali e, anche, di una vera e propria aggressione fisica al marito.

Così, l’immagine che appare della sessantenne romana non è più quella di una donna bionda, sorridente, forse abbastanza appariscente ed esuberante, così come siamo abituati a vederla nelle foto, anche in quelle che in questi giorni siti e giornali stanno diffondendo, ma prevale, piuttosto, ora nella mente l’idea di una donna stanca a provata, la quale – sempre da quanto hanno detto i suoi colleghi alle Forze dell’Ordine – ripeteva sempre più spesso di non farcela più ad andare avanti così.

I Carabinieri stanno, poi, esaminando, sempre in queste ore, anche l’ipotesi dell’allontanamento volontario dell’imprenditrice, a causa di problemi presenti o in ambito familiare o in ambito lavorativo. A far spostare l’attenzione su questa possibilità, il fatto che in passato la Giorlandino si è allontanata alcune volte da casa, senza dare spiegazioni in merito, ma mai in questo modo e, soprattutto, mai per così tanti giorni.

A casa ad aspettarla, insieme al marito, anche il figlio dodicenne. Le indagini continuano a trecent0sessanta gradi. Ogni pista potrebbe essere quella giusta da seguire.