Se vincerà Tavecchio, saremo gli zimbelli d’Europa

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Carlo Tavecchio può ancora vincere le elezioni per la presidenza della FIGC

Il calcio italiano va rinnovato. Servono idee moderne, mentalità differente, idee fresche e poche polemiche. Carlo Tavecchio fino a qualche giorno era il candidato alla presidenza della Federcalcio con più possibilità di vittoria, sostenuto addirittura da 18 squadre di Serie A su 20. Le sue idee sembravano le più adeguate al bisogno di rinnovamento chiesto dai Club.

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Ebbene, riferendosi ai troppi giocatori stranieri presenti nel nostro campionato, il comasco ha dichiarato un paio di giorni fa:

“L’Inghilterra individua dei soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare, noi invece diciamo che Opti Poba è venuto qua che prima mangiava le banane e adesso gioca titolare nella Lazio e va bene così.”

Si sono subito scatenate forti polemiche. Accuse di razzismo e inadeguatezza al ruolo. Insomma, dopo la disfatta mondiale il nostro calcio aveva bisogno di un innovamento, e l’uomo già designato per produrlo, parla in questo modo?

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Fiorentina, Sampdoria, Cesena hanno già preso le distanze ritirando il proprio appoggio. La FIFA ha chiesto chiarimenti e ha censurato negativamente l’episodio. I giornali calcistici europei ci prendono di nuovo per i fondelli.
Ci siamo fatti riconoscere, per l’ennesima volta, come un Paese retrogrado.

EPPURE ORA L’ITALIA PUÒ’ FARE DI PEGGIO.

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Perdonare, ignorare il peso delle parole e votarlo comunque, dato che è ben voluto da tanti presidenti in Serie A.
E l’ipotesi non è remota, perché lo sfidante è uno solo: Demetrio Albertini, colui che è stato vice-presidente per 8 anni, senza aver lasciato alcuna traccia di rinnovamento.

Se così fosse, con che spirito si punirebbero gli striscioni razzisti?
E i cori di “buu”?
E con che credibilità si organizzerebbero le iniziative e le campagne antirazzismo?