La serie tv Gomorra conquista la Gran Bretagna

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La serie tv diretta da Stefano Sollimena, lo stesso regista di romanzo criminale, non arresta il suo successo ed ottiene la critica favorevole del The Guardian.

La serie tv Gomorra colpisce chi la realta’ descritta la conosce, ne comprende questo miscuglio tra buono e cattivo, tra crudo oltre l’immaginabile e semplicemente reale, chi sa che le cose funzionano cosi ma quando le vede in tv, come se fossero un film, arrivano piu’ forte dentro casa, fino a divenire finalmente un affare anche proprio. Cosi la serie tv Gomorra ha conquistato l’Italia, un po’ per coscienza e un po’ per fascino.

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In effetti, se ai contenuti ci si aggiunge una perfetta regia, il passo e’ breve per divenire un vero e proprio cult, per entrare nel nostro quotidiano, facendoci utilizzare, per incisività ed ironia, le parole di Genny, Ciro e donna Imma. Questo fenomeno, del resto,  e’ così evidente che viene ironicamente raccontato dai The Jackal nella loro parodia della serie tv “gli effetti di Gomorra sulla gente”, video che supera il milione di visite su youtube.

Ma gli effetti di Gomorra vanno oltre, fino in UK. Lunedi sera, sul canale Sky Atlantic, e’ andato in onda il primo degli episodi della serie, ed il The Guardian, a tal proposito, regala un articolo interessante ed una critica positiva alla serie, che segue i cliches dei gangsters (amano la famiglia, il buon cibo, sono estremamente religiosi, si baciamo sulle guance tra di loro, ma sono senza compassione, pronti ad uccidere non appena tu li guardi per sbaglio), ma che lo fa nel modo giusto, utilizzando le ambientazioni e i colori necessari, lasciando gli adeguati silenzi per le scene che ti lasciano senza respiro.

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Fa piacere. A nessuno piace la Camorra e neppure la serie tende a mitizzarla, perche’ non da il tempo di appassionarsi a un personaggio che lo distrugge, te lo fa vedere sotto una luce diversa, ti fa odiare e temere insieme la realta’ che descrive.
Fa piacere, invece, che certe cose vengano raccontate, diffuse, non accantonate, cosi come e’ successo con la pubblicazione del libro di Roberto Saviano da cui la serie trae ispirazione.
E ci fa piacere per gli attori non professionisti della serie, scelti per strada affinché raccontassero storie di strada. Tra questi, Salvatore Esposito e Marco d’amore sono oramai considerati talenti emergenti; la semplicita’ con cui gestiscono questa improvvisa celebrità e’ uno degli esempi più belli prodotti dalla serie tv, e se, allora, come scrive il the guardian, “that’s the thing with cliches: they’re pleseangly realible. The interesting thing will be te journey”, a noi questo viaggio piace anche perche’ e’ fatto con loro.