Sotto accusa lo slogan: Trivella tua sorella

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“Trivella tua sorella, il 17 aprile vota Sì”. Uno slogan  maschilista e sessista dalla rete, perché ritenuto trash, offensivo e controproducente. L’immagine riprende una ragazza messa a carponi ai piedi di una trivella. Il 17 aprile tutti gli italiani sono invitati al referendum per sostenere il Sì alle trivellazioni sottomarine. Alcune persone hanno auspicato il carcere del suo autore, neanche ci trovassimo ai tempi dell’antica Inquisizione. I creatori dell’immagine si sono giustificati dicendo: “Vogliono stuprare il nostro mare; è una violenza, non differentemente da quella che si può fare ad una persona. Lo stupro è una violazione: ti priva del bello, ti prova della capacità di condivisione e ti priva della capacità di godere”. Se dovesse vincere il Sì le trivelle saranno bloccate. Se l’esito del referendum dovesse premiare il No, sarà una sconfitta per tutti quegli italiani che non credono a quelle scelte imposte da questo Governo Renzi. “Trivellatuasorella” è stato rimosso e poi ripubblicato dagli stessi creatori con un classico slogan che accontenta tutti: “Salviamo il nostro paese”.

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ANTONIO AGOSTA