Fukushima: Disastro nucleare. Emisfero Nord a rischio evacuazione

Ma la verità è ben diversa. Il pericolo non è scampato, anzi sembra aver amplificato cause e conseguenze, che potrebbero rivelarsi disastrose.

La piaga nucleare causati dagli impianti di Fukushima non sembra avere fine. L’impianto deteriorato e di precaria utilità doveva essere chiuso già prima della famosa tragedia datata 2011. Le autorità, incapaci di affrontare il problema, hanno censurato e messo a tacere i media. Dal 2011 fino ad oggi la centrale non ha mai smesso di emettere radiazioni, e i primi a pagarne le conseguenze sono stati gli abitanti dei mari. Cetacei e mammiferi marini, da mesi crescono con malformazioni e tumori interni, e la maggior parte di loro presenta una struttura molecolare differente rispetto al passato.

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Tokyo però lo ammette soltanto ora, sono immerse in mare sostanze e acqua radioattive al fine di raffreddare l’impianto, inutilmente. Nessuno inoltre conosce con precisione le condizioni dei reattori collassati 3 anni fa. Potenzialmente, secondo gli studiosi, il suolo nei pressi della centrale, e anche oltre, potrebbe liquefare e la temperatura potrebbe alzarsi.

Gli scienziati e gli studiosi non sanno dunque le reali condizioni dei reattori. In un reportage del “Washington ’s Blog” tradotto da Megachip è riassunto quello che è il pensiero degli esperti: le radiazioni potrebbero investire la Corea, la Cina e la costa occidentale del Nord America. E la situazione potrebbero peggiorare ancora, come affermano coloro che in precedenza avevano taciuto il problema.

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Helen Caldicott e Arnie Gundersen, esperti in materia avvertono: Se questa possibilità diventasse concreta saremmo costretti a evacuare l’emisfero nord del pianeta per spostarci tutti a sud dell’equatore per evitare di essere raggiunti dalle radiazioni. Ma lo spostamento in massa verso l’altra metà del pianeta comporterebbe problemi gravi quali l’insufficienza di cibo e il sovraffollamento delle abitazioni, gravando inevitabilmente sul reparto sanitario, economico e salutare.