Per la prima volta, dopo tanti anni in cui si è sentito parlare di uno sviluppo accelerato della locomotiva asiatica e dei Paesi emergenti, è l’occidente che registra alti tassi di crescita, anzi il ruolo di maggior traino, secondo quanto dichiara Gregorio De Felice, chief economist di Intesa Sanpaolo, è esercitato proprio dai Paesi avanzati.
La ripresa di Usa, Giappone ed Eurozona avrà nei prossimi mesi effetti propulsivi sui ritmi di crescita del commercio internazionale. «Nel biennio 2014-15 il quadro macroeconomico è in miglioramento – afferma De Felice – e si prevede nel mondo una crescita del 7,6%, negli Stati Uniti del 6,3% e in Europa del 2,5%.
La progressione dell’area euro è quindi modesta e dipenderà quasi esclusivamente dall’export. In Italia non si può parlare di ripresa ma di stabilizzazione del ciclo, infatti nel 2014 avremo un Pil a +0,5%. Questo piccolo recupero sarà legato alla domanda estera e in particolare extra-Ue, dove andranno più della metà delle esportazioni.
Infatti il fatturato del sistema moda italiano è in calo del 3,4%, segno meno dovuto soprattutto alla diminuzione dei consumi interni, viceversa l’export del settore vale 46 miliardi di euro, con un saldo commerciale positivo di circa 20 miliardi di euro.
Dobbiamo ringraziare la nostra filiera del tessile-abbigliamento che è molto solida – aggiunge De Felice – ed è composta da subfornitori, da laboratori specializzati, da maestranze artigianali, dalle quali proviene il 77% degli acquisti delle imprese capofila.
Queste imprese sono consapevoli dell’elevata affidabilità e della qualità della forza lavoro della produzione italiana, e in prospettiva le aziende non intendono ridurre il ricorso ai fornitori made in Italy, anzi, oltre il 14% segnala di voler riportare nel nostro Paese lavorazioni precedentemente affidate all’estero.
Il problema però è la ridotta nascita di nuove realtà produttive e lo scarso ricambio generazionale. Le prospettive del sistema moda italiano dipenderanno dunque dalla capacità di preservare e rinnovare questo patrimonio. Per il 2014 – conclude De Felice – si intravede una leggera ripresa con una crescita di fatturato per il sistema moda dell’1,4%, che avrà un’accelerata del 3,3% nel 2015».
Vanna Assumma
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