Abbattute le prime case, è la fine per il ponte Morandi

Il dolore degli abitanti

Ed è cominciata la demolizione che segnerà la fine del Ponte Morandi. La popolazione ha assistito come pietrificata alla demolizione, ed erano in tanti quelli che avevano gli occhi lucidi. E tutti si sono lasciati travolgere dai ricordi, dalle emozioni; troppa tristezza e troppi ricordi.

Ad agosto dell’anno scorso la tragedia, il ponte Morandi crolla e si porta dietro si sé anche le vite di coloro che stavano percorrendo quella strada maledetta per andare in vacanza. Quest’anno il ponte Morandi verrà demolito completamente per lasciare il posto ad una strada nuova e più sicura.

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La commozione

“Quella pinza idraulica non sta sgretolando solo un cornicione, sta sgretolando i ricordi di una vita” dice in lacrime Franco, uno degli ex inquilini del civico 10.

E tutti quelli che prima abitavano in questi palazzi piangevano vedendo la loro casa che si sgretolava pezzo dopo pezzo. Ricordi, vite vissute intensamente, tutto è crollato come un castello di carte, tutto si è infranto quando quel maledetto ponte si è portato via tutto. Per la gente di Genova tutto è cambiato, niente sarà mai più come prima; gli abitanti ed i curiosi hanno provato un senso di vuoto che non potrà mai più essere colmato.

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I preparativi

Dietro le grate di sicurezza c’erano anche numerosi cittadini che vivono ai margini della cosiddetta “zona rossa” e che attendono di capire cosa accadrà quando a venire giù sarà l’interno moncone est.

Il sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione Marco Bucci ha spiegato: “Contiamo di effettuare lo sgombero tra le 7 e le 22 del 24 giugno, suggeriamo a chi possa farlo di trasferirsi altrove, per chi non potrà garantiremo ricovero e pasti”. A seconda di quello che sarà il raggio di evacuazione (tra i 250 e i 500 metri) potrebbero essere dalle 1000 alle 10000 le persone interessate. “Al momento i modelli sull’esplosione, prosegue il sindaco e commissario, dicono che non sarà necessario costringere queste persone a passare la notte fuori casa”.

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Continuano intanto i lavori di demolizione, ed è facile scivolare nella tristezza per gli abitanti, perché fino all’anno scorso vivevano lì e facevano tante cose che una volta erano normali ma adesso non c’è una rassicurante normalità. Per tutti il crollo del ponte Morandi  stata una cosa che ha ammantato tutto di una tristezza che sembra insuperabile.