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Barbie, Frozen e Biancaneve insieme. La Mattel si accorda con la Disney

Se non è una storia a lieto fine bisogna ammettere che ci assomiglia molto: Elsa e Cenerentola tornano finalmente a casa di Barbie. Mercoledì il gruppo Mattel ha annunciato infatti di aver sottoscritto un accordo di licenza con la Disney che gli consentirà di commercializzare e vendere i giocattoli derivati dal franchising di “Frozen”, “Principesse Disney” e “La regina delle nevi”.

In questo modo l’azienda di giocattoli californiana, la seconda al mondo per fatturato dietro a Lego, è riuscita a riguadagnare le licenze detenute in precedenza dalla rivale Hasbro.

E così il titolo Mattel è tornato a volare in borsa con l’exploit delle sue azioni quotate al Nasdaq, aumentate di oltre l’8 per cento negli scambi elettronici prima dell’apertura di Wall Street.

Il gruppo californiano, storico produttore delle bambole Barbie, Ken e Big Jim, delle macchinine Hot Wheels e dei giocattoli Fisher-Price, aveva perso la sua partnership con la Disney – che durava dagli anni ’50 – a favore di Hasbro nel 2016.

Un vero smacco – finanziario ma anche simbolico – per l’azienda con sede a El Segundo, nella contea di Los Angeles.

La licenza era sfuggita in un brutto momento. Colpito dal fallimento del distributore di giocattoli Toys “R” Us, il gruppo Mattel stava attraversando un periodo turbolento con l’avvicendamento di ben quattro Ceo tra il 2015 e il 2018 e un buco finanziario da 440 milioni.

Sembrava finita per l’azienda fondata nel 1945 da Elliot Handler e Harold Matson, detto “Matt” – a titolo di curiosità: il nome del famosissimo marchio Mattel proviene dalla fusione del soprannome di Matson, “Matt”, e delle prime due lettere del nome di Handler, “El”.

Ma le cose sono cambiate nel 2018 con l’avvento del nuovo team manageriale guidato dall’israelo-americano Ynon Kreiz (arrivato dal mondo della televisione: Fox Kids Europe, Endemol). In pochi anni Kreiz è riuscito a stabilizzare la situazione finanziaria del gruppo con una politica molto aggressiva (il taglio di un terzo dei posti di lavoro, la chiusura di diverse fabbriche per limitare le perdite).

Con Kreiz si sono rilanciati brand di culto come Barbie e si sono ripresi prodotti fondamentali come le auto in miniature di Hot Wheels. E anche i giocattoli della linea Fisher Price si sono stabilizzati.

Ma non solo: Kreiz è riuscito a recuperare anche i rapporti con l’impero di Paperino e Topolino e assieme ai buoni rapporti è arrivata anche l’esclusiva per lo sviluppo di giocattoli ispirati a popolarissimi franchising.

Adesso si mette bene per Mattel. Anche se le vendite risultano ancora inferiori al picco del 2013 (che aveva toccato la quota di 6,5 miliardi di dollari) le previsioni per il 2021 stimano entrate superiori ai 5,3 miliardi, che significa una crescita di oltre il 15 per cento in più rispetto al 2020. Inoltre le proiezioni di utile netto, pari a 789 milioni, sono le migliori dal 2013.

Grazie all’accordo con Disney, Mattel potrà ora sviluppare i personaggi della linea “Principessa Disney” tra cui Aladino, la Bella e la Bestia, la Sirenetta, la Bella Addormentata, Biancaneve, Mulan, Pocahontas, la Principessa e il Ranocchio. Il franchise “Frozen” invece è consacrato al regno di Elsa.

“In qualità di leader globale nelle bambole, non vediamo l’ora di apportare la strategia unica di Mattel per la gestione del marchio, la expertise sui prodotti e sul marketing così come la continua attenzione ai dettagli e alla qualità”, ha dichiarato il direttore Richard Dickson, presidente e Chief Operating Officer di Mattel.

Non è stato rivelato l’importo dell’accordo, ma la Mattel ha specificato che le nuove collezioni verranno commercializzate a partire dall’inizio del 2023. Dal canto suo, Hasbro ha annunciato di aver rinnovato la partnership con Disney per commercializzare prodotti dell’universo di Star Wars e di essere in procinto di siglarne uno nuovo per produrre giocattoli della linea di Indiana Jones. Ciononostante, il titolo di Hasbro ha avuto un calo del -2 per cento a Wall Street.

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