Il virus trasmesso dalle punture delle zanzare, vaga per il continente americano, infettando soprattutto bambini e anziani
La malattia è causata da un togavirus, trasmesso all’uomo dalle zanzare appartenenti alle specie: Aedes aegypty (la stessa che diffonde febbre gialla e la dengue) e in modo particolare da Aedes Albopictus (la comune Zanzara Tigre). Lo spropositato numero dei contagi e principalmente quelli registrati fra i neonati – infetti dalla nascita – fanno riflettere sulla possibilità di un’ipotetica trasmissione interumana. Anche se, di fatto, la propagazione del virus non dovrebbe avvenire “da persona a persona”.
Emblematico, tuttavia, è il caso verificatosi nella Repubblica Domenicana. Nell’ospedale Luis Rivera, dove alcuni bambini sono nati riportando i sintomi dell’infezione (1902 parti, 62 nati con la malattia), trasmessa probabilmente dal corpo delle madri.
Il periodo di incubazione è di circa 4 giorni. La sintomatologia comprende cefalee, febbre (generalmente scompare entro una settimana), artralgie (causano l’immobilità degli arti), convulsioni, dolori che costringono il paziente a piegarsi -non a caso, il significato letterale del termine è: “ciò che contorce”- raramente, miocardite o scompenso cardiaco, manifestazioni cutanee come: petecchie, ecchimosi, gengivorragie. La malattia si risolve spontaneamente, ma i dolori articolari possono persistere per mesi. I sintomi sono simili alla dengue.
La mortalità è davvero bassa (0.4%), ma non rara fra bambini con un’età inferiore all’anno e le persone anziane.
Rivelazione ancor più sconvolgente, è che si tratta di un virus per il quale non esiste né vaccinazione né cura. Il vaccino fondamentalmente, è previsto solo per il personale da laboratorio.
La direttrice dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), Margaret Chang, conferma l’allarme epidemia, ammettendo la probabilità che il morbo possa essersi propagato dall’importazione di alcune merci dall’Africa o da viaggiatori infetti. Chang, che si trovava a Cuba (uno dei numerosi Paesi investiti dal virus) per una conferenza e inaugurazione di alcune strutture sanitarie, ha incontrato il presidente Raul Castro e visitato vari centri ospedalieri. La direttrice ha inoltre evidenziato l’importante e necessaria presenza di migliaia di medici in tutto il pianeta, che monitorino la diffusione di neo-patologie infettive.
Anche negli Stati Uniti è allarme chikungunya, in particolar modo in Florida con i suoi 81 casi accertati, rilevati soprattutto fra le persone che avrebbero viaggiato nei Caraibi.
In Europa e in Italia sono state prese precauzioni, intensificando i controlli negli aeroporti e per i voli provenienti dalle zone colpite dalla febbre. In Italia, sono stati registrati attualmente 10 casi. Effettivamente, il morbo non è ignoto agli italiani. Già nel 2007 furono accertati 130 casi nei paesi di Castiglione di Cervia ,Castiglione di Ravenna e Bordighera. Fra questi, un anziano morì, dopo un ricovero all’ospedale di Ravenna, con i sintomi molto vicini a quelli della malattia.
La chikungunya, si profila come una vera e propria catastrofe. Dunque, se decideste di intraprendere un viaggio nei Caraibi dalle splendide e immense spiagge bianche e le acque cristalline, ricordate di portare con voi un buon repellente, di indossare abiti dai tessuti chiari e di coprirvi quanto possibile.