Dai social l’appello per il Ministro Bray

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Arriva dai social network la protesta contro il cambio dei ministri. E il ministero più amato dagli italiani, quello dei Beni e delle attività culturali e del Turismo.

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Renzi aveva parlato in un primo momento dello scrittore Baricco, amato da lui ma non dalla maggior parte degli italiani che lo considerava inadatto al ruolo. La sollevazione popolare, tra gruppi e pagine nei social network, hashtag appositi su Twitter e petizioni online, riguarda il ministro Massimo Bray.

Perfetto sconosciuto alle masse prima della sua nomina col governo Letta, Bray si è guadagnato in pochi mesi la simpatia degli italiani col suo pragmatismo e la sua conoscenza del substrato culturale indipendente. Il suo segreto? Ascoltare. E il ministro Bray ha davvero ascoltato e richieste dei musicisti underground e le nuove arti performative, aiutandole e appoggiandole nelle loro iniziative. Del resto è professore di Storia, direttore di riviste culturali e presidente del più grande festival musicale di musica popolare d’Europa. Tiene un blog sull’Huffington Post e sa  scrivere di cultura.

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Insomma, finalmente uno che se ne intende e che tocca con mano i problemi legati alla cultura.

Repubblica XL si chiede chi porterà avanti la famosa campagna Hai paura del buio? per la promozione della nuova musica italiana e della cultura, creata da Manuel Agnelli degli Afterhours e appoggiata concretamente dal Ministro. GNA POMPEI 13-07-2013 MINISTRO BRAY AGLI SCAVI DI POMEPI  (NEWFOTOSUD)

Dalle fruttuose visite a Pompei, allo stanziamento di fondi per promuovere (per la prima volta in Italia) la musica underground che non fosse classica o lirica, alla silenziosa lotta contro la SIAE, allo snellimento delle pratiche burocratiche per l’organizzazione di festival live, il ministro Bray si è guadagnato le simpatie non solo degli addetti ai lavori o della solita intellighenzia culturale, ma anche di chi quotidianamente usufruisce di quei servizi: gli italiani.

Abbiamo aspettato per decenni che arrivasse un ministro amato dagli italiani e che agisse nel concreto. Ora che ce l’abbiamo, ce lo togliete; ma forse è così che va nel Belpaese.

Noi stiamo con la cultura. #iostoconbray