Nel mondo della fisica quantistica, gli elettroni raramente si comportano in modo “ordinario”. Un team di fisici della Florida State University ha identificato un nuovo stato della materia in cui gli elettroni si organizzano come un solido cristallino, ma allo stesso tempo si muovono come un liquido. Questa fase esotica, descritta come una forma generalizzata di cristallo di Wigner , potrebbe avere implicazioni enormi per tecnologie future come computer quantistici, materiali superconduttori e dispositivi elettronici ultra-efficienti.
Fisica quantistica in azione: dal cristallo di Wigner al “pinball quantistico”
In un conduttore normale, gli elettroni scorrono più o meno come l’acqua in un tubo: il flusso ordinato di cariche genera la corrente elettrica che alimenta i nostri dispositivi. In certe condizioni estreme, però, la fisica quantistica cambia le regole del gioco: la repulsione elettrica tra gli elettroni può diventare così importante da farli “cristallizzare” in posizioni regolari, formando il cosiddetto cristallo di Wigner.
Nel nuovo lavoro pubblicato su npj Quantum Materials, i ricercatori mostrano che questa fase può diventare ancora più complessa: anziché un semplice reticolo rigido, gli elettroni possono organizzarsi in strutture a strisce, a nido d’ape o in configurazioni ibride. In queste condizioni nasce uno stato battezzato in modo suggestivo “pinball quantistico”, in cui una parte degli elettroni rimane bloccata in posizioni quasi fisse mentre altri si muovono liberamente tra di essi, come la pallina di un flipper che rimbalza sui birilli.
Cristallo di Wigner: quando gli elettroni si mettono in fila
L’idea che gli elettroni possano formare un reticolo ordinato fu proposta per la prima volta nel 1934 dal fisico Eugene Wigner. In un cristallo di Wigner, la repulsione elettrostatica tra elettroni a bassa densità e bassa temperatura prevale sull’energia cinetica: il risultato è una disposizione regolare, come se le cariche si “dessero spazio” l’una con l’altra.
Nel sistema studiato dal team della Florida State University, questo concetto viene esteso: anziché una sola geometria triangolare ordinata, la struttura elettronica può cambiare forma a seconda delle condizioni esterne (come densità, campi elettrici o magnetici e potenziali moiré bidimensionali). Da qui il termine cristallo di Wigner generalizzato, che descrive un’intera famiglia di fasi ordinate ma estremamente flessibili.
Approfondimento: cos’è un cristallo di Wigner
Un cristallo di Wigner è una fase della materia in cui gli elettroni non sono più liberi di muoversi ovunque, ma si dispongono in un reticolo regolare per minimizzare l’energia di repulsione. È una fase:
- Solida dal punto di vista della disposizione spaziale
- Estremamente quantistica, perché le fluttuazioni quantistiche restano importanti
- Molto sensibile a temperatura, densità e disordine del materiale
Proprio per capire meglio questa fase, i fisici hanno sviluppato modelli teorici e simulazioni numeriche che oggi permettono di descrivere anche configurazioni molto complesse, come quelle osservate nel nuovo lavoro.
Dal laboratorio alla tecnologia: perché questo nuovo stato della materia è importante
Scoprire che un sistema di elettroni può comportarsi allo stesso tempo da “solido” e da “liquido” apre prospettive interessanti per l’ingegneria dei materiali. In una fase tipo pinball quantistico, una parte degli elettroni resta localizzata (favorendo proprietà isolanti e stabilità), mentre un’altra parte contribuisce alla conduzione della corrente. Imparare a controllare questo bilanciamento potrebbe portare a:
- Nuovi materiali per il calcolo quantistico, in cui stati elettronici delicati ma controllabili funzionano come qubit stabili
- Dispositivi elettronici riconfigurabili, capaci di passare da fasi più conduttive a fasi più isolanti tramite “pomelli quantistici” esterni (campi, pressione, doping)
- Nuovi indizi sulla superconduttività non convenzionale, dove il comportamento collettivo degli elettroni è la chiave per il trasporto senza resistenza
La sfida, ora, è capire come riprodurre e controllare queste fasi in materiali più semplici e a temperature via via più alte, per trasformare effetti oggi visibili solo in condizioni estreme in tecnologie di uso pratico.
Fisica quantistica e “pomelli” di controllo: come si manipolano gli stati elettronici
Nel loro studio, i ricercatori parlano di “pomelli quantistici” (quantum knobs): parametri come la densità di elettroni, la geometria del reticolo moiré, l’intensità dei campi elettrici e magnetici o la temperatura, che possono essere regolati per far passare il sistema da uno stato all’altro. Girando questi “pomelli”, il cristallo di Wigner generalizzato può:
- Ordinarsi in strutture regolari (fase più “solida”)
- Sciogliersi parzialmente in configurazioni più fluide (fase più “liquida”)
- Entrare nel regime di pinball quantistico, con coesistenza di elettroni fermi e mobili
L’uso di supercomputer e tecniche numeriche avanzate ha permesso di simulare questi scenari e di prevedere quali combinazioni di parametri rendono stabile ciascuna fase. Si tratta di una vera e propria mappa dei possibili stati elettronici in sistemi bidimensionali complessi.
Dove approfondire: cristalli di Wigner e materiali quantistici
Per chi vuole addentrarsi ulteriormente nel mondo dei cristalli di Wigner e della materia fortemente correlata, una buona base teorica è offerta dalla voce enciclopedica dedicata ai cristalli di Wigner su Wikipedia , che introduce i concetti fondamentali alla base di queste nuove scoperte nei materiali quantistici moderni.











