Freddy Solgato dal carcere, attraverso una lettera al Gazzettino, ritratta la sua posizione. Sono sue le parole: “A casa mia non c’è stato alcun omicidio”. Ed inoltre:”Isabella Noventa? Non è stata uccisa, è scappata”.
Freddy: una nuova verità?
Secondo Freddy Solgato, il camionista e ballerino accusato dell’ omicidio di Isabella Noventa, ha cambiato versione. Secondo lui, infatti, la donna sarabbe scappata o avrebbe organizzato minuziosamente la sua fuga. Il motivo? La fuga sarebbe stata necessaria per sottrarsi alla giustizia a causa di piccoli problemi giudiziari che avrebbero investito l’ex marito. Nel programma di rete 4 “Quarto Grado”, il fratello Paolo Noventa, difende l’infondatezza dell’accusa. “Basta falsità” due semplici parole per mettere fine alla vicenda. Ma che servono nella speranza di dare un corpo all’ansiana mamma di Isabella, Eufelia, che vuole indietro il corpo della figlia.
Quali sono i fatti, secondo gli inquirenti?
Era il 15 gennaio 2016, quando venne uccisa la segretaria 55enne Isabella Noventa. Accusati del delitto Freddy Solgato, la sorella Debora e la tabaccaia veneziana Manuela Cacco. L’uomo ha sempre raccontato di avere un rapporto di amore ed odio con la Noventa, fin da subito dal 2013, quando si conobbero in una scuola da ballo. Nello scritto della confessione, Freddy racconta che quella sera i due avevano prima mangiato una pizza e poi sarebbero stati insieme nella villetta dell’uomo dove si sarebbe consumato un rapporto sessuale. Dunque, la segretaria sarebbe morta per causa di un gioco sessuale finito male. Ma Freddy, invece di chiamare i soccorsi, avrebbe buttato il corpo nel fiume Brenta. Corpo che ancora non è stato ritrovato. Secondo Freddy invece «L’interpretazione dei fatti non è mai avvalorata da nessuna conferma».
Quali possono essere i moventi del delitto?
Gli inquirenti non sono mai stati convinti del racconto e collocano la sorella Debora e l’amica Manuala Cacco all’interno della scena del crimine. I moventi del delitto? Per la prima che odiava la Noventa, il movente potrebbe essere l’ accusandola di sperperare il patrimonio del fratello. Per la seconda, un amore viscerale nei confronti del reo confesso, costretta a dividere l’uomo che ama. Quindi, eliminare la rivale rappresentava una soluzione definitiva. Manuela Cacco, accompagnata da Debora Sorgato, avrebbe inscenato la “famosa passeggiata” in centro del Paese con il giubotto bianco della vittima. La passeggiata proprio davanti le telecamere, per farsi riprendere di spalla. Forse a quell’ora Isabella non era più viva.
Il sospetto delle vendite in nero
Gli inquirenti notano subito che lo stile di vita del Solgato è nettamente superiore rispetto a quello che era la sua dichiarazione del redditi. L’uomo aveva accumulato nel tempo, una notevole quantità di bene immobili e mobili. In particolare, case e macchine di lusso. Ma come è possibile? Secondo gli inquirenti, avrebbe manomesso il contatore del camion del carburante che trasportava. Così il surprus, del non consegnato, sarebbe stato per lui una fonte di guadagno, dalla vendita in nero. Il carburante venduto in contanti aveva avuto un profitto di circa 800mila euro. La casa gli era costata 370mila euro. Sicuro è che Freddy è stato denunciato, per truffa, dalla compagnia Q8.
E se Isabella avesse scoperto tutto?
Solo la cinquantenne potrebbe rispondere a questa domanda. Però, se così fosse ritornerebbe il movente pensato degli investigatori. Freddy spedendo parte del patrimonio insieme alla Noventa, avrebbe potuto destare le ire della sorella. Ma questo basta per un omicidio? Beh se a questo si aggiunge che era amica della Cacco, eterna innamorata del fratello, Isabella sicuramente rappresentava un ostacolo alla felicità delle due donne.
Freddy accusa la famiglia Noventa: ma di cosa?
Secondo il caminiosta, la famiglia Noventa, invece di piangere la morte della donna che lui stesso ha confessato di aver ucciso, “si sarebbero tuffati sul suo patrimonio“. Freddy, nella lunga lettera scritta alla famiglia, dichiara di non aver ucciso nessuno. Da un’intercettazione in carcere però, pare parlare di due punti fondamentali:
- non è riuscito a rianimare Isabella;
- ha avuto panico;
- il fratello ed Isabella erano cocainomani.
Il Solgato chiama con questo appellativo la sua vittima. Beh dalle sue parole è certo che era con lei al momento della morte, altrimenti non si spieherebbe di quale rianimazione parla.
La posizione giudiziaria ad oggi: qual’è?
Sorgato è stato condannato a 30 anni di reclusione, pena confermata anche in appello. Stessa pena per la sorella Debora e 16 anni alla tabaccaia Manuela Cacco. Ma dal carcere rilancia e grida la sua innocenza. «Una verità costruita apposta per mascherare un’incompetenza dei responsabili magistrati che hanno seguito il caso trovandosi in mare aperto e dovendo dare all’opinione pubblica un capro espiatorio su cui imporsi». Inoltre, continua così “Non mi nascondo davanti a nessuno che voglia rispondere a un confronto, magistratura per prima”. Uno sfogo che sa di difesa, senza mai nominare la povera vittima. Nel frattempo, l’assassino aspetta di arrivare in Cassazione, dove forse si avrà il punto a questa fine. A tre anni dai fatti il fratello, la madre e l’ex marito della vittima, continuano a chiedere di ritrovare il corpo della bella Isabella.