L’organizzazione della pace e dei diritti umani rivela che negli ultimo 10 giorni, nelle città di Ramadi e Falluja, in Iraq ci sarebbero stati oltre 370 morti. Dei quali 21 bambini e 73 civili. Il massacro non si ferma del terrorismo che miete ancora vittime. Mentre in Italia dopo gli anni di piombo e delle brigate rosse con la ”Strage di Bologna” si ci chiede come questo fenomeno mondiale possa essere debellato.
E’ forse nato come una rivolta alle profonde ingiustizie, alle differenze sociali, alle difficoltà di muoversi e vivere in una società senza raccomandazioni.
Hanno iniziato manifestando tra le strade, incendiando le macchine, picchiando, rompendo le vetrine e ferendo agenti, compiendo violenza e soprusi dopo aver sistemato ordigni mentre la gente in silenzio subiva. Poi sono cominciate delle dure lezioni, sparando alle gambe di giudici, medici carcerari, marescialli di polizia.
Contro tutti quelli che cercano di mantenere intatto un equilibrio un ordine!
Hanno continuato a sparare per uccidere in Italia il terrorismo è diventato una piaga sociale, ci si chiede come si può condividere le loro idee, quando questi uomini mascherati e armati uccidono a sangue freddo come animali da macello senza possibilità di difendersi.
Uomini che aspettano le loro vittime a casa nei garage terrorizzandole, farle tremare e poi ucciderle. Creano solo un clima di tensione immenso nel Paese ma non cambiano assolutamente nulla, alla televisione si vedono incarcerati o in attesa di processo, ma tutti sfacciati e spavaldi.
Se in Italia ci fosse la pena di morte questi uomini sarebbero lo stesso così sicuri di sé o avrebbero paura di essere condannati alla pena capitale per tutti gli orrori commessi?
Con la violenza non si cambiano le cose per un domani migliore, se questi uomini vogliono cambiare per un domani migliore si devono battere senza un mitra in mano.