Istat: crescono le esportazioni extra UE

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Le esportazioni verso i Paesi extra UE crescono a Febbraio sia rispetto al mese che all’anno precedente. Si tratta, rispettivamente, di una crescita del 4.5% rispetto a Gennaio e del 7,1% rispetto a Febbraio 2014.

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Le importazioni, invece, sono cresciute dell’1% rispetto al mese precedente ma diminuite del 4% rispetto all’anno precedente. Tale riduzione è dovuta, soprattutto, alla riduzione degli acquisti energetici.

Mettendo insieme i dati delle importazioni con quelle delle esportazioni, il rapporto della nostra Economia con i Paesi non UE sta di sicuro migliorando.

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La differenza tra esportazioni e importazioni è positiva. L’Italia è, quindi, in avanzo commerciale. Anche a Febbraio 2014 l’ Economia del nostro Paese registrava un saldo positivo ma era solo la metà rispetto a quello che registriamo oggi. Si tratta di un buon passo in avanti.

Questo è dovuto, soprattutto, all’aumento della vendita di beni strumentali, soprattutto dei mezzi navali.

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Stati Uniti e Turchia sono i paesi in cui le nostre vendite sono cresciute di più. Gli Stati Uniti non hanno bisogno di presentazione. Si tratta di uno dei mercati più grandi del mondo e fa sempre piacere consolidare la propria presenza lì.

La Turchia, storicamente, è sempre stata importante a causa della propria posizione. Oggi, ai confini con l’UE, è un interlocutore con cui bisogna avere a che fare per i rapporti col Vicino Oriente.

Ha avuto, nel suo passato recente, tassi di crescita invidiabili anche se ultimamente, i risultati sono stati peggiori rispetto a quelli previsti.

Diminuiscono, invece, le vendite verso la Russia e i paesi MERCOSUR (N.d.R. mercato comune tra alcuni Paesi del Sud America come Argentina, Brasile e Uruguay).

Ottima prestazione con la Svizzera e con le Economie emergenti Asiatiche (Thailandia, Malesia, Taiwan, Corea del Sud e Singapore).

Il bilancio commerciale è in deficit (N.d.R. cioè compriamo di più di quel che compriamo) nei confronti della Russia e della Cina.

I dati, così come esposti dall’ISTAT, sono confortanti e lasciano ben sperare. Se il mercato interno piange, almeno quello estero dà una boccata d’ossigeno alle nostre impresa. Stiamo a vedere i prossimi sviluppi.