Wind è stata multata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato con una sanzione di 500mila Euro.
La compagnia telefonica si è resa colpevole di aver adottato pratiche commerciali scorrette, consistiti nell’aver ridotto il periodo di rinnovo da 30 a 28 giorni in modo unilaterale.
Per i clienti che, invece, avevano acquistato i servizi e i prodotti a rate e, che hanno optatato per il diritto di recesso, la compagnia telefonica Wind intimava il pagamento delle restanti rate in un’unica soluzione.
Cosí come per le opzioni a durata minima richiedeva ai consumatori il pagamento del corrispettivo previsto per il recupero del costo del modem (pari a40 euro) e/o dell’apparato denominato “Google Chromecast” (pari a 34,90 euro) dovuti in caso di cessazione anticipata per la violazione dei vincoli di durata pari rispettivamente a 24 e 30 mesi.
DANNI PER I CLIENTI
Secondo l’AGCM, la condotta di Wind Tre S.P.A ha danneggiato economicamente tutti i clienti contrari alla modifica, poiché ha limitato la loro libertà di scelta, violando il diritto di recesso, posto a garantire i clienti in caso di variazioni contrattuali.