Milano: superare tutti i luoghi comuni in vista di EXPO 2015

Galeria04

Partiamo dal presupposto che in tutte le grandi città sia facile cadere nel luogo comune. Facile crescere credendosi migliori di tanti, un gradino sopra a tutti. A Milano però, queste abitudini sembrano non morire mai. Oggi la new generation si trascina dietro, con orgoglio, un’ aria di superiorità che rende i giovani milanesi tanto criticati. Questa superiorità sembra ovviamente riscontrarsi anche nel modo di vivere, nelle usanze comuni. Se vuoi bere qualcosa la sera, vai in Sempione o in Brera; ma se le tue finanze piangono (cosa che mami e papi comunque non permetteranno mai), le colonne diventano un’ottima soluzione. Senza dubbio, Lo stesso criterio è valido per la cena. Moscova per gli aspiranti vip, porta Venezia per chi invece preferisce avere un’ampia scelta di cucine dal mondo. E cosa dire dello spuntino pomeridiano? Sarebbe un sacrilegio vietare un salto da California Bakery, così come impedire la sacralità del brunch domenicale.

- Advertisement -

E la catena non finisce qui. Vuoi una pizza? C’è Spontini. Un sushi particolare? Vai da Temakinho.. E cosa dire dell’aperitivo? Più cosa c’è da fare ai buffet, meglio è. Mangiare comodi non ci piace più. La cosa che più fa riflettere, è pensare alla moltitudine di turisti che nei prossimi mesi varcheranno il territorio lombardo. L’ultima cosa che tutti vorremmo, è fargli credere che Milano sia una città ricca di stereotipi e mentalmente chiusa. Ecco allora che, proprio a chi vuole rompere questo confine, consiglio di continuare a leggere.

Qualche giorno fa, ho deciso di spostarmi verso la tanto temuta zona ortica. Poco consigliata per una passeggiata notturna, certo, ma amante della buona gastronomia. Proprio sulla strada verso il mare dei milanesi, noto ai più come Idroscalo, mi sono imbattuta in una tipica trattoria milanese, “la Galeria”. E’ qui che ho rivissuto i sapori e i ricordi dei pranzi domenicali nella cascina di mio nonno, signor Brambilla. Sapori che nessuna cucina, prima d’ora, era riuscita a ricreare. Ambientazione tipica di una cascina, ricca di antichi cimeli e qualche dettaglio moderno inserito qua è là. Verrebbe da dire che questa antica trattoria, potrebbe essere il giusto biglietto da visita per il turista che vuole conoscere Milano e le sue tradizioni culinarie. Il menù è vario. Si parte dai grandi classici come cassoeula, mondeghini, cotoletta, polenta, risotti e salumi di ogni tipo; fino ad arrivare ai primi e i secondi fuori menù, creati in base agli ingredienti di stagione. Nota di merito per le frittelle di cervella e l’ossobuco: in assoluto le scelte migliori. Il personale è cortese e decisamente alla mano, ma soprattutto i prezzi contenuti. Un consiglio, il cofanetto di gnocchi di castagne con mele e zola, rimpiangerete il piacere di non averlo mai assaggiato. Così come il piacere di chiedere un caffè e vedere arrivare la proprietaria con tazzine e moda ancora fischiettante e fumante, e servirvi il tutto come foste ospiti a casa sua.

Milano non è solo duomo, sushi e macchina in doppia fila. Milano è Expo 2015. La città prima di noi ci ha creduto, aprendo la sua mente a nuovi orizzonti. Facciamolo anche noi, e facciamo conoscere al mondo la vera essenza della capitale del Nord.