Il Movimento 5 Stelle vuole uscire allo scoperto per affrontare il Parlamento. I due guru del populismo, Grillo e Casaleggio, stravolgono completamente la loro politica gridata per evitare ulteriori emorragie del consenso popolare. È una chiara scelta di campo per cambiare strategia politica e approccio culturale nei confronti delle Istituzioni. I parlamentari del Movimento 5 Stelle sono divisi con opinioni contrastanti discusse quotidianamente. Il dibattito politico aumenta il dissenso.
Non è pensabile affidare la linea politica al web poiché si restringe la partecipazione delle persone. Ma gli elettori del Movimento 5 Stelle sono veramente interpellati per conoscere la loro opinione sulle scelte politiche? Questa consultazione viene comunemente definita democrazia diretta perché le decisioni degli elettori assicurano un reale potere sovrano. Ma è veramente applicata? Siamo in possesso di dati riscontrabili in modo oggettivo? A tutt’oggi è totalmente assente questa trasparenza nel panorama politico italiano. Nella migliore delle ipotesi è parzialmente applicata, quindi non può valere in senso assoluto.
Le arretratezze culturali del Paese non dipendono soltanto dalla politica. La famosa casta dei politici avrà sicuramente le sue responsabilità ma l’Italia è un Paese composto dalle corporazioni. Un esempio? I tassisti. Qualche giorno fa sono scesi in piazza a Milano per contestare la concorrenza. Il motivo? Sono contrari al servizio Uber Taxi, già attivo a Londra con tariffe decisamente basse, il quale dovrebbe affiancare il servizio tradizionale dei taxi italiani. I cittadini trarrebbero vantaggi economici ma la corporazione dei tassisti respinge il beneficio diretto alla comunità.
L’Italia è un Paese con troppi interessi e molte clientele dove è decisamente complicato dar vita al libero mercato, per aumentare la competitività capace di migliorare gli asset dell’economia italiana. Se non saremo capaci di uscire da questa filosofia di pensiero sarà difficile, per il Bel Paese, stravolgere le regole economiche e politiche, per fare emergere gli interessi dei cittadini. Sono gli unici interlocutori a cui la politica deve agevolare la vita lavorativa e sociale, come si legge nel secondo comma dell’articolo 3 della Costituzione Italiana.