Notizie dall’ economia: Bollettino BCI e Report prestiti Confcommercio

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Le notizie dal mondo dell’ Economia scelte questa settimana sono: l’aumento dei prestiti secondo l’indagine di Confcommercio e le previsioni  contenute nel bollettino della Banca d’Italia.

L’accesso al denaro è, senza dubbio, uno dei fattori più importanti per un’ economia. Imprese e famiglie necessitano di prestiti per le più disparate esigenze. Secondo Confcommercio, nel mese di marzo i prestiti sono aumentati di mezzo punto percentuale rispetto al mese precedente. Sempre, comunque, in calo di un punto e mezzo percentuale in base tendenziale.

Anche se di poco, un aumento è un segnale positivo. Se le banche sono nelle condizioni di erogare più denaro, le imprese e le famiglie lo impiegheranno per l’acquisto di beni e servizi o per pagare debiti o per realizzare investimenti. Od ogni modo, un flusso maggiore di denaro entra nella economia aumentando i traffici all’interno della stessa.

Dobbiamo quindi, considerarlo quest’evento come positivo e i risultati che ci si poteva aspettare dagli interventi della BCE.

Secondo le indagini rese note dalla Banca d’Italia, le famiglie e le imprese si aspettano una timida ripresa occupazionale nei prossimi mesi, facilitata anche dagli sgravi contributivi. Inoltre, la nostra banca centrale, reputa come promettenti i prossimi mesi per la crescita degli investimenti; già in crescita a fine 2014. Tra le altre indicazioni, reputa che gli interventi macroeconomici abbiano posto le pasi per una ripresa della crescita della domanda interna.

Una ripresa della stessa, si tradurrebbe in maggiori vendite e, più in là, in successive assunzioni. Infine, segnala come sia necessario aumentare le potenzialità produttive per una crescita e un aumento dell’occupazione duraturi.

Le due notizie scelte, non fanno altro che confermare quanto detto nelle scorse settimane e previsto della Teoria Economia: siamo nella fase di transizione tra i due cicli. I piccoli segnali del potenziale inizio della ripresa sono visti da più parti, a maggior prova che non si tratti della propaganda di pochi.

I segnali di una ripresa ci sono ma, purtroppo, ci vorrà tempo prima che si traduca in una forte fase espansiva e in un corposo recupero di posti di lavoro.

Si tratta di una cosa fisiologica e inevitabile. Si può abbreviare in qualche modo l’attesa? La risposta è sì ma non si può pensare, nemmeno nelle più rosee aspettative, che possa accadere nell’ordine di un paio di mesi.

Siamo, in molti, stanchi della cappa e dell’influenza che ha avuto questo clima di difficoltà economiche. Il peggio è passato ma, purtroppo, siamo ancora all’aurora di un nuovo ciclo economico. Per l’alba e il definitivo sorgere del Sole della ripresa ci tocca, purtroppo, aspettare.