Alle prime luci di oggi, lunedì 27 febbraio, i Carabinieri del gruppo di Torre Annunziata (Napoli), hanno messo in manette due soggetti ritenuti mandanti dell’omicidio di Liberato Ascione, avvenuto nel 2004 nell’ambito della faida in corso all’epoca tra i clan camorristici Gionta e Limelli-Vangone. Dopo 14 anni dall’accaduto, il gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea, ha emesso un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere.
In seguito a questa, sono intervenuti i militari del gruppo di Torre Annunziata, coadiuvati dal Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pontecagnano e dal Nucleo Carabinieri Cinofili di Sarno. Coloro i quali sono ritenuti gli esecutori materiali dell’omicidio di Ascione, sono già in carcere. L’uomo era un ex dipendente delle Poste, e secondo gli inquirenti era molto vicino al clan Limelli-Vangone. L’8 settembre del 2004, fu ucciso a Boscoreale, poco distante da Torre Annunziata.
Il provvedimento è una misura cautelare
L’agguato a colpi di pistola avvenne in via Settembrini ed è legato alla faida di camorra tra i clan Limelli-Vangone e Gionta per il predominio territoriale e delle attività illecite a Torre Annunziata, in provincia di Napoli. Il provvedimento preso nei confronti dei due soggetti è una misura cautelare, valida in sede di indagini preliminari. I destinatari, quindi sono sottoposti alle indagini e quindi presunti innocenti fino a sentenza definitiva.