Quando l’Inter imita la Juventus. Breve storia del copia/incolla

Per l’Inter, i bianconeri sono un nemico piuttosto che un avversario. Rappresentano il male assoluto, sia fuori che dentro al campo. “Arbitri pagati, partite truccate, campionati falsati, giocatori dopati e dirigenti corrotti”: sono questi gli attacchi che da sempre i nerazzurri urlano appena sentono o vedono, anche solo in lontananza, la Vecchia Signora. Osservando però alcuni movimenti e strategie di mercato attuate dalla società interista sin dagli anni ‘70, sorge spontaneo porsi una domanda: come mai l’Inter apre le porte di casa propria al nemico che tanto odia? La risposta è sempre la stessa. Perché vincere è la cosa più importante che ci sia, le vittorie portano trofei, i trofei portano soldi e i soldi asciugano le lacrime meglio dei fazzoletti. L’ultima mossa è clamorosa: dopo Marotta, che per i tifosi nerazzurri era il simbolo dell’abuso di potere nell’ultimo ciclo vincente juventino, anche l’ex capitano e tecnico bianconero Antonio Conte varcherà la porta di Appiano Gentile. Così la coppia che vinceva con gli aiuti quando era alla Juventus, potrà vincere di nuovo anche all’Inter, ma questa volta senza aiuti ovviamente.

L’Inter si comporta spesso come un’ombra ed imitare la Juventus (o almeno provarci) è il metodo che ritiene più redditizio e facile per riempire contemporaneamente la bacheca di coppe e le tasche di denari:

  • Nel 1976, la società nerazzurra compra Pietro Anastasi dalla Juventus. Attaccante simbolo dell’uomo del sud che lascia il meridione per il lavoro al nord, vincitore con i bianconeri di 3 scudetti;
  • Nel 1986, anche Giovanni Trapattoni passa dalla Juventus all’Inter. L’allenatore lombardo con i piemontesi aveva conquistato 6 scudetti, 1 Coppa dei Campioni (attuale Champions League), 1 Coppa Uefa e 1 Coppa delle Coppe;
  • Nel 1992, è il turno di Totò Schillaci, l’eroe del mondiale Italia ’90, che viene acquistato dall’Inter dopo aver vinto con i bianconeri 1 Coppa Italia e 1 Coppa Uefa;
  • Nel 1998, il cambio di casacca tocca a Paulo Sousa (1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Italiana e 1 Champions League con la Juve) e soprattutto al “Divin Codino” Roberto Baggio, che veste la maglia dell’Inter dopo aver vinto 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Coppa Uefa e il Pallone d’Oro con la Juventus;
  • Il 1999 è l’anno della grande spesa interista nel supermercato degli ex-Juve: Marcello Lippi, il tecnico che sedeva sulla panchina juventina nell’anno dello scontro Ronaldo-Iuliano, va all’Inter insieme ad Angelo Peruzzi (3 Scudetti, 1 Coppa Italia, 2 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea e 1 Coppa Uefa con la Juve), Christian Vieri (1 Scudetto, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa Europea con la Juve) e Vladimir Jugovic (1 Scudetto, 1 Supercoppa Italiana, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale e 1 Supercoppa Europea con la Juve);
  • Nel 2004, avvenne prima lo scambio semplicemente geniale Carini-Cannavaro, con il difensore futuro Pallone d’Oro che passa alla Juventus e il giovane portiere uruguayano all’Inter e poi Edgar Davids, che indossa la casacca nerazzurra dopo 7 stagioni alla Juventus con la quale aveva vinto 3 Scudetti, 2 Supercoppe Italiane e 1 Coppa Intertoto;
  • Il 2006 è l’anno della bomba atomica “Calciopoli”, estate durante la quale l’Inter saccheggia quel poco che rimane della squadra bianconera, portandosi via Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimovic;
  • Nell’estate 2018 la squadra interista fa entrare in società Giuseppe Marotta, uno dei dirigenti cardine del ciclo vincente della Juventus, con la quale aveva vinto 7 Scudetti ed acquista sempre dai bianconeri anche Asamoah (6 Scudetti, 4 Coppe Italia e 3 Supercoppe Italiane);
  • Il 31 maggio 2019 viene ufficializzato alla guida della panchina dell’Inter Antonio Conte, ex capitano della Juventus, con la quale da giocatore vinse 5 scudetti, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Champions League, 1 Coppa Uefa e 1 Coppa Intertoto e poi da allenatore altri 3 Scudetti e 2 Supercoppe Italiane;
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Riccardo Chiossi