Nella notte scorsa, almeno sette raid aerei a Derna, compiuti dall’aviazione egiziana contro le roccaforti dell’ISIS.
Questa la risposta Egiziana agli attacchi che hanno ucciso nei scorsi giorni 21 Copti.
Aerei hanno colpito obiettivi jihadisti in tre fasi: il primo attacco si è svolto nella notte (verso le 4 ora italiana), il secondo verso le 11, il terzo poco dopo le 14 ora italiana. Nell’incursione di metà mattinata, il portavoce del Comando dell’aviazione libico ha precisato che sono state colpite postazioni dell’Is e di Ansar al Sharia a Derna e sarebbero stati uccisi 64 terroristi dello Stato islamico, tra cui “tre dei loro leader”. Stando a quanto riferisce Libya Herald, “almeno 35 cittadini egiziani” sono stati rapiti in Libia dopo l’inizio dei raid del Cairo “in zone controllate dall’Is e da Anbsar al Sharia”. I sequestrati sarebbero in gran parte lavoratori del settore agricolo.
Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi “si è appellato al Consiglio di sicurezza” dell’Onu “ad adottare una risoluzione” per un “intervento internazionale in Libia. Il presidente Egiziano ha inoltre dichiarato che gli interventi militari saranno una risposta “Corale”
Il presidente francese, François Hollande, è concorde con al-Sisi sul fatto che il Consiglio di Sicurezza dell’Onu dovrebbe riunirsi con urgenza sulla situazione in Libia e adottare nuove misure, come si legge in una nota dell’Eliseo.
Matteo Renzi invece sostiene che non sia il momento per un intervento militare ma bisogna aspettare la proposta dell’Onu.
“La visione del governo è una sola – ha detto il premier in un’intervista al Tg5 – ossia attendere che il Consiglio di sicurezza Onu lavori un po’ più convintamente sulla Libia. La comunità internazionale se vuole ha tutti gli strumenti per poter intervenire. La forza delle Nazioni Unite è decisamente superiore a quella delle milizie radicali”. E ha aggiunto: “Il Paese è fuori controllo da tre anni, lo abbiamo detto in tutte le sedi e continueremo a farlo. Non si passi dall’indifferenza totale all’isteria irragionevole”.
Da parte loro le Nazioni Unite sostengono che la strada per risolvere la Crisi sarebbe il Dialogo.
I quindici membri del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite hanno “fermamente” condannato la decapitazione in Libia dei ventuno cristiani copti egiziani definendola un atto “vile e odioso”. Il segretario generale Onu Ban Ki-Moon, ha da parte sua denunciato “un atto barbaro” e ha affermato che il dialogo è “la migliore possibilità di aiutare la Libia a superare la crisi attuale”.
fonte: ANSA.it