Scandalo Onu in Siria: aiuti in cambio di sesso

Operatori dell'Onu davano aiuti in cambio di prestazioni sessuali a donne rifugiate

La BBC ha rivelato tramite la testimonianza di  una cooperante Danielle Spencer che le donne siriane erano vittime di abusi da parte di operatori  dell’Onu. Uno scandalo che ha coinvolto la Siria un paese devastato da 7 anni di guerre e migliaia di sfollati.

Una situazione al quanto diffusa tanto che le donne rifugiate si rifiutano di andare nei centri di distribuzione di aiuti temono di essere ricattate.

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«Non consegnavano gli aiuti fino a che le donne non si concedevano», ha rivelato la cooperatrice, che ha parlato direttamente con donne vittime di abusi: «Mi ricordo di una donna che piangeva in una stanza, stava molto male. Una donna che si trova in un centro e aspetta di ricevere cose essenziali per poter vivere come cibo o sapone deve essere protetta. L’ultima cosa di cui ha bisogno è un uomo che la ricatti chiedendole di fare sesso con lei in cambio di quegli aiuti».

Una inchiesta sulle violenza di genere condotta dallo United Nations Population Fund (Unfpa) ha concluso che questo tipo di abusi sono diffusi in vari governatorati della Siria. Il rapporto Voices from Syria 2018 denuncia anche che “ragazze vengono date in spose a funzionari per un breve periodo tempo, per servizi sessuali, in cambio di cibo. Gli operatori che distribuiscono gli aiuti chiedono numeri di telefono, vogliono visitare le case delle donne assistite per “prendere qualcosa in cambio” come “passare una notte assieme”.

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Il bersaglio più facile  quindi sono proprio le donne e ragazze ‘senza protettori maschili’, come vedove e donne divorziate, nonchè donne sfollate, sono considerate particolarmente vulnerabili allo sfruttamento sessuale”.

Inoltre già nel giugno 2015  l’International Rescue Committee aveva denunciato che su 190 donne e ragazze a Dara’a e Quneitra circa il 40% aveva subito violenza sessuale mentre cercavano di avere assistenza, tra cui aiuti umanitari. ”La violenza sessuale aveva una diffusione preoccupante, anche nella distribuzione di aiuti umanitari” aveva denunciato l’organizzazione. Le denunce furono presentate alle Agenzie Onu e alle organizzazioni caritatevoli internazionali in una riunione organizzata dall’Unpfa ad Amman il 15 luglio

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Sulla questione sta lavorando Unhcr  (l’alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati)  che ha parlato  però di informazioni insufficienti per adottare provvedimenti contro persone o organizzazioni accusate di sfruttamento sessuale delle donne in Siria. Tuttavia l’Unhcr ha commissionato una nuova inchiesta per avere maggiori informazioni e adottare misure di prevenzione e di segnalazione.

 

Ambra Leanza
Ambra Leanza
Articolista freelance, appassionata di viaggi, lettura e scrittura