Scontri a Kiev, Ucraina: almeno 25 morti

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La tragedia s’è consumata  a Kiev. Il bilancio degli scontri tra polizia e anti-governanti è tremendo, almeno 25 morti e 241 feriti. Dopo le 18, scaduto l’ultimatum che esortava i manifestanti ad abbandonare il corteo creatosi, le forze di sicurezza hanno assalito la piazza, Maidan Nezalezhnosti cuore della rivolta da ben 3 mesi. Il presidente Viktor Yanukovich ha proclamato lutto nazionale. Ogni evento sportivo verrà spostato e le bandiere saranno a mezz’asta.

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Data la situazione è stata convocata una riunione straordinaria del Comitato Politico e di Sicurezza dell’UE (Cops). Queste le dichiarazioni Caterine Ashton, colei che ha convocato la riunione:” Tutte le opzioni saranno esplorate, comprese misure restrittive contro i responsabili della repressione e delle violazioni dei diritti umani”, ha dichiarato il capo delle diplomazia Ue. L’Unione europea ha quindi indetto per domani alle 14 un meeting straordinario dei ministri degli Esteri. Tra le reazioni che l’Ue potrebbe decidere di adottare ci sono il congelamento di beni e il divieto di viaggi per i leader ucraini. Ci aspettiamo che misure mirate contro i responsabili della violenza e dell’uso eccessivo della forza possano essere concordate dai nostri stati membri con urgenza, come proposto dell’alta rappresentante” Ashton, ha dichiarato il presidente della Commissione, José Manuel Barroso, mentre per il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz l’Europa deve intervenire il prima possibile, perché “un ulteriore spargimento di sangue deve essere evitato ad ogni costo”. E mentre Papa Francesco assicura la sua vicinanza al popolo ucraino e chiede di smetterla con la violenza, Carl Bildt, ministro degli Esteri svedese, su Twitter accusa: “Dobbiamo essere chiari: la responsabilità ultima delle morti e delle violenze è del presidente Yanukovich. Lui ha il sangue sulle mani”. Invece la Russia colpevolizza pubblicamente l’opposizione ucraina, rea di non essere favorevole a bloccare le violenze in atto. Ricordiamo che le rivolte sono cominciate a Novembre dopo la decisione di Yanukovich di fermare i preparativi per la firma di un accordo di associazione con l’Ue in favore di legami più stretti con la Russia.