Sgominata gang a Milano

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Sgominata una gang di domenicani nell’iter Milanese

La squadra mobile di Milano ha arrestato nelle prime ore di ieri tredici domenicani di una gang a Milano, fra i quali due minorenni, appartenenti alla pandilla dei Trinitario per una serie di aggressioni, furti e rapine consumatisi fra il novembre 2011 e il febbraio 2014, a danno di membri delle bande rivali con le quali da anni è in atto una vera e propria guerriglia per il controllo delle diverse attività criminose nel capoluogo lombardo e nel suo hinterland. Le misure cautelari sono state poste in essere su mandato del Gip del tribunale Vincenzo Tutinelli e del giudice minorile Marilena Chessa.
Uno degli ultimi episodi di cui gli arrestati sono accusati riguarda il pestaggio di due sudamericani avvenuto, intorno alle 23.30, lo scorso 7 gennaio alla fermata Sesto Rondò della metropolitana milanese, sotto l’obiettivo delle telecamere di sorveglianza installate lungo le pensiline. Dopo essersi radunati nei pressi di una panchina e aver accerchiato tre ragazzi, dei quali successivamente gli inquirenti confermeranno l’appartenenza alla gang dei Commando, è scattata l’aggressione con tirapugni, mazze e coltelli i cui fendenti hanno colpito una delle vittime all’addome, obbligando le altre a cercare riparo addirittura sui binari della metro, incuranti dell’ulteriore rischio a cui sarebbero potuti andare incontro.
images (1)Il numero delle gang, formate prevalentemente da sudamericani, è in costante espansione in molte città del centro-nord. Nella sola Milano ne sono state censite più di dieci e gli inquirenti, a seguito di indagini meticolose e grazie alle testimonianze di alcuni informatori, hanno potuto verificarne la struttura verticistica, simile a quella delle famiglie della criminalità organizzata. In quella dei Trinitario, oltre al capo e ai suoi vice, compaiono un tesoriere, un consigliere, un armiere e un segretario a cui ordini si conta un numero non ben precisato di soldati, l’affiliazione di ognuno dei quali è vincolata al superamento di una prova di iniziazione e al giuramento di fedeltà al gruppo. “Davanti a Dio fino alla morte” sono le parole iniziali della cosiddetta preghiera della banda, le cui dinamiche interne, all’analisi delle quali gli inquirenti sono giunti grazie anche al ritrovamento di una sorta di codice “deontologico”, appaiono sempre più simili a quelle delle cellule della criminalità organizzata.