Ogni anno, in Italia, ben più di 30mila bambini nascono prematuramente, ovvero il 7% delle nascite complessive. Supera il 10% a livello mondiale, invece, la percentuale, con circa 15 milioni di nati prima delle 37 settimane di gestazione. Di questi, circa 1 bimbo su 2 è a rischio di disturbi neuronali, anche se lievi.
E’ questa la sintesi del report presentato da Sinpia, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, in occasione della recente Giornata Mondiale della Prematurità. La manifestazione, celebrata in più di 100 Paesi, nasce per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità, fenomeno in crescita e scarsamente preso in considerazione.
Sorvolando sulle cause che portano ad una anticipata conclusione della gestazione, Sinpia ha preferito concentrarsi sulle conseguenze di una nascita prematura sui bambini. Il focus è rappresentato dai rischi che riguardano problemi cognitivi ed emotivi: dai disturbi dell’apprendimento ai deficit dell’attenzione, all’iperatività e problematiche emotive che si manifestano in età scolare.
I deficit possono manifestarsi anche dopo i 6 anni di età.
I problemi, infatti, possono manifestarsi non soltanto nei primissimi anni di vita dei bambini, ma essere presenti anche oltre i sei anni di età, soprattutto se nati estremamente prima delle 37 settimane gestazionali. Si sono registrati, infatti, anche punteggi del fattore QI mediamente inferiori – pur se nella norma – di 11/15 punti standard, rispetto a quelli propri dei bambini di pari età, ma nati a termine regolare.
Solo controlli rigorosi, scanditi nel tempo, possono consentire, laddove necessario, interventi precoci al fine di ridurre ed identificare il rischio di potenziali deficit.
Secondo Sinpia, “I neuropsichiatri infantili, in collaborazione con i neonatologi e i pediatri – precisa Antonella Costantino, Past President Sinpia – seguono lo sviluppo dei bambini nati pretermine nei servizi di Follow-up neonatale, garantendo controlli periodici per l’individuazione dei segni precoci di sviluppo atipico. Hanno poi un ruolo essenziale nel fornire ai genitori indicazioni sulla gestione del bambino nato pretermine, sulle strategie per la promozione del suo sviluppo neuropsichico e per la riduzione dello stress conseguente alla nascita pretermine e per l’attivazione e il coordinamento degli interventi abilitativi precoci nelle situazioni a rischio o in cui sia già presente un disturbo del neurosviluppo”.