L’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è il parametro di riferimento usato in Italia per stabilire l’accesso a bonus, agevolazioni e servizi sociali a tariffe ridotte. Asili nido, borse di studio, bonus affitto, agevolazioni universitarie e molti altri benefici pubblici richiedono la presentazione di un ISEE aggiornato, calcolato sulla base dei redditi e dei patrimoni di tutto il nucleo familiare. Comprendere come funziona questo indicatore significa avere maggiore consapevolezza dei propri diritti e delle opportunità economiche a disposizione.
Il calcolo non è casuale ma si basa su regole precise fissate dalla normativa e spiegate nelle guide ufficiali dell’INPS, disponibili anche online nella sezione dedicata all’ISEE sul sito INPS. Qui vengono illustrati modelli, scadenze e istruzioni per richiedere l’attestazione valida per il 2025.
Componenti fondamentali del calcolo ISEE
Il calcolo parte dall’analisi della situazione economica complessiva della famiglia. Gli elementi principali sono tre:
- Situazione reddituale (ISR): si sommano i redditi di tutti i componenti del nucleo familiare, compresi stipendi, pensioni, redditi da lavoro autonomo, rendite, sussidi e alcune prestazioni assistenziali. Possono essere considerate anche deduzioni specifiche, ad esempio per l’affitto dell’abitazione principale.
- Situazione patrimoniale (ISP): comprende beni mobili (conti correnti, libretti, titoli, depositi, investimenti) e beni immobili (case, terreni, fabbricati), aggiornati ai dati di due anni prima rispetto all’anno di richiesta.
- Indicatore della Situazione Economica (ISE): si ottiene sommando ai redditi l’equivalente del 20% del patrimonio complessivo. L’ISE rappresenta quindi una fotografia della “ricchezza” globale del nucleo.
Da qui si arriva all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ossia l’ISEE vero e proprio, che tiene conto anche della dimensione e delle caratteristiche della famiglia tramite la scala di equivalenza.
ISEE e scala di equivalenza: come incide sulla cifra finale
La scala di equivalenza è un coefficiente che serve a rendere il calcolo più equo, adattandolo alla composizione del nucleo. Una famiglia numerosa, a parità di reddito, non ha la stessa disponibilità economica di una persona sola. Per questo a ogni nucleo viene associato un numero che aumenta al crescere dei componenti e in presenza di particolari condizioni (figli minorenni, persone con disabilità, nuclei monogenitoriali).
In pratica, l’ISE ottenuto dalla somma di redditi e patrimonio viene diviso per il valore della scala di equivalenza. Il risultato è l’ISEE, che gli enti pubblici useranno per stabilire soglie di accesso, graduatorie e fasce di contribuzione. Una scala più alta riduce l’indicatore finale, favorendo nuclei più numerosi o con maggiore fragilità.
Documenti necessari per richiedere l’ISEE 2025
Per ottenere l’attestazione ISEE è indispensabile preparare una serie di documenti relativi a tutti i componenti del nucleo familiare:
- Codice fiscale e documento di identità del dichiarante.
- Dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Redditi) o Certificazione Unica dell’ultimo anno disponibile.
- Saldo e giacenza media annua di conti correnti, carte prepagate, libretti di risparmio, depositi titoli.
- Dati catastali e rendita degli immobili posseduti, compresa l’abitazione principale se richiesta ai fini di specifiche prestazioni.
- Eventuali mutui residui, contratti di affitto registrati, certificazioni di disabilità o invalidità, provvedimenti di separazione o divorzio.
Una volta raccolti i dati, si può procedere alla compilazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), base su cui verrà calcolato l’ISEE.
Come presentare la DSU e ottenere l’attestazione ISEE
Esistono tre principali modalità per presentare la DSU:
- CAF e patronati: molti cittadini preferiscono rivolgersi ai Centri di Assistenza Fiscale, che offrono supporto gratuito o con costi minimi per la compilazione e l’invio telematico.
- Portale INPS: chi possiede SPID, CIE o CNS può accedere ai servizi online INPS e compilare autonomamente la DSU precompilata, con molti dati già caricati dall’Agenzia delle Entrate e dall’INPS.
- Professionisti abilitati: commercialisti e consulenti possono assistere famiglie e imprese nella gestione di casi più complessi.
Dopo l’invio, l’INPS elabora i dati e rende disponibile l’attestazione ISEE in pochi giorni. Il documento potrà essere scaricato dal portale o recuperato tramite CAF.
Tipologie di ISEE: non esiste un solo modello
Non c’è un unico ISEE valido per ogni prestazione. Oltre all’ISEE “ordinario”, esistono versioni specifiche per esigenze diverse:
- ISEE Minorenni: necessario per prestazioni rivolte a figli minorenni, tiene conto di regole particolari in caso di genitori separati o non conviventi.
- ISEE Università: richiesto per tasse ridotte, borse di studio e alloggi universitari, considera la situazione dello studente e del suo nucleo familiare.
- ISEE Sociosanitario: utilizzato per prestazioni come RSA, assistenza domiciliare, strutture residenziali per persone con disabilità.
- ISEE Corrente: permette di aggiornare l’indicatore in caso di cambiamenti recenti, ad esempio perdita del lavoro o riduzione sensibile del reddito.
Scegliere il modello corretto è importante per evitare errori e ritardi nell’accesso alle prestazioni.
ISEE e accesso a bonus, agevolazioni e servizi
Una volta ottenuto l’ISEE, il suo valore verrà richiesto da Comuni, Regioni, università, scuole e altri enti erogatori per stabilire:
- se si rientra nelle soglie di reddito per bonus e contributi;
- la misura di sconti su bollette, mense, trasporti, affitti;
- la posizione in graduatoria per servizi come asili nido e case popolari.
Ogni bando o agevolazione specifica il valore massimo di ISEE richiesto. Per questo è essenziale conservare l’attestazione e verificare la sua validità, che di norma coincide con l’anno solare di presentazione.
Strumenti digitali per semplificare il calcolo ISEE
Oltre ai servizi istituzionali, esistono piattaforme online che aiutano a orientarsi tra bonus e agevolazioni partendo proprio dall’ISEE. Alcuni portali, come quelli specializzati in agevolazioni sociali e fiscali, offrono simulatori per stimare il valore dell’indicatore e capire a quali benefici si potrebbe avere diritto, prima ancora di presentare la DSU ufficiale. Questi strumenti non sostituiscono i calcoli INPS, ma sono utili per pianificare e organizzare in anticipo la documentazione.











