La metformina è uno dei farmaci più prescritti al mondo per il trattamento del diabete di tipo 2. È efficace, relativamente sicura e rappresenta spesso la prima scelta terapeutica dopo la diagnosi. Negli ultimi anni, però, la ricerca scientifica ha acceso un faro su un effetto collaterale spesso ignorato: la riduzione progressiva dei livelli di vitamina B12. Una carenza che, se non riconosciuta e trattata, può tradursi in stanchezza intensa, anemia e problemi neurologici anche gravi, in particolare nei pazienti che assumono metformina per periodi prolungati.
Per questo medici e società scientifiche invitano a non considerare la metformina come “solo” una pillola per abbassare la glicemia, ma come una terapia da monitorare nel tempo sotto diversi aspetti nutrizionali, con controlli mirati e prevenzione attiva della carenza di vitamina B12.
Diabete, vitamina B12 e sintomi nascosti: cosa osservare
Quando i livelli di vitamina B12 iniziano a calare, il corpo manda spesso segnali poco specifici, che molti pazienti con diabete tendono ad attribuire all’età, allo stress o alla stessa malattia metabolica. Tra i sintomi più frequenti troviamo:
- stanchezza cronica e sensazione di “energia azzerata”
- formicolio, bruciore o intorpidimento a mani e piedi
- debolezza muscolare e ridotta resistenza agli sforzi
- difficoltà di concentrazione, vuoti di memoria, “annebbiamento mentale”
- umore depresso, irritabilità, calo di motivazione
- segni di anemia (pallore, fiato corto, battito accelerato sotto sforzo)
Senza un dosaggio mirato della vitamina B12 nel sangue, è facile che queste manifestazioni vengano confuse con le complicanze del diabete o con altre patologie. Questo ritardo nella diagnosi può aumentare il rischio che la carenza si aggravi e provochi danni neurologici più difficili da recuperare.
Metformina e vitamina B12: cosa dice la ricerca scientifica
Il legame tra terapia con metformina e riduzione dei livelli di vitamina B12 è stato documentato da diversi studi clinici. Una revisione pubblicata sul database di PubMed ha mostrato come i pazienti in terapia a lungo termine con metformina presentino più spesso valori bassi di B12 rispetto a chi non la assume. Il lavoro, consultabile qui: studio su metformina e carenza di vitamina B12 pubblicato su PubMed , evidenzia un’associazione significativa tra durata della terapia, dosaggio del farmaco e rischio di carenza.
Il meccanismo preciso non è ancora completamente chiarito, ma la maggior parte dei ricercatori concorda sul fatto che la metformina interferisca con l’assorbimento intestinale della vitamina B12. In particolare, sembra agire sulla motilità intestinale e sul microambiente di pH, ostacolando il complesso tra vitamina B12 e fattore intrinseco, indispensabile perché la vitamina venga assorbita in modo efficiente nell’ileo.
Vitamina B12: perché è così importante per chi ha il diabete
La vitamina B12 è essenziale per la produzione dei globuli rossi, per la sintesi del DNA e per il corretto funzionamento del sistema nervoso. Una sua carenza può favorire anemia megaloblastica, neuropatie, disturbi cognitivi e problemi di equilibrio. Nei pazienti con diabete, il rischio di danni nervosi è già aumentato di per sé, a causa della neuropatia diabetica: aggiungere una carenza di B12 significa sovraccaricare ulteriormente il sistema nervoso.
Chi segue diete povere di alimenti di origine animale (vegetariani, vegani) parte da una situazione già più delicata e può essere ancora più vulnerabile alla riduzione di assorbimento indotta dalla metformina. In queste situazioni, lo screening periodico della vitamina B12 dovrebbe essere considerato quasi obbligatorio.
Come proteggersi: controlli, dieta e integrazione mirata
La strategia di prevenzione si basa su pochi passi chiave:
- Monitoraggio periodico della vitamina B12 – Chi assume metformina da anni dovrebbe effettuare controlli regolari, soprattutto in presenza di sintomi neurologici, anemia o stanchezza ingiustificata.
- Alimentazione ricca di B12 – Carne, pesce, uova e latticini sono le principali fonti alimentari di vitamina B12. Inserirli in modo equilibrato nella dieta, in accordo con il piano nutrizionale per il diabete, aiuta a mantenere una buona riserva.
- Integratori di vitamina B12 – In caso di carenza accertata, il medico può prescrivere integratori orali ad alto dosaggio o cicli di iniezioni intramuscolari, in base alla gravità della situazione e alla capacità di assorbimento intestinale.
- Valutazione terapeutica personalizzata – In casi selezionati, lo specialista può valutare eventuali modifiche del regime farmacologico, associando integrazione stabile di B12 o considerando altre opzioni antidiabetiche.
La Società Italiana di Diabetologia ricorda che i pazienti in terapia cronica con metformina dovrebbero essere informati del rischio di carenza e sottoposti a controlli mirati nel tempo, integrando, quando necessario, una supplementazione adeguata per prevenire conseguenze neurologiche e ematologiche.
Diabete e approccio globale alla terapia: oltre la sola glicemia
Il caso metformina–vitamina B12 è un esempio di quanto sia importante guardare alla cura del diabete in modo ampio e integrato. Controllare la glicemia resta fondamentale, ma non basta: occorre valutare gli effetti dei farmaci sullo stato nutrizionale, sul sistema nervoso, sul sangue e sulla qualità di vita nel lungo periodo.
L’abbinamento tra follow-up medico regolare, esami mirati e una dieta bilanciata permette di sfruttare al meglio i benefici della metformina riducendo i rischi associati alla carenza di vitamina B12. Una maggiore consapevolezza da parte dei pazienti e una comunicazione chiara da parte dei professionisti sanitari sono elementi decisivi per intercettare presto eventuali segnali di carenza e intervenire in tempo, proteggendo energia, lucidità mentale e salute nervosa nel corso degli anni.











