Da tempo si ricorrevano le indiscrezioni, ma il premier britannico Rishi Sunak le ha confermate: Regno Unito, Italia e Giappone svilupperanno insieme un aereo da caccia supersonico, di sesta generazione, che manderà in pensione l’attuale Eurofighter Typhoon, nato dalla collaborazione di Italia, Regno Unito, Germania e Spagna.
Si chiamerà Tempest e potrebbe trovarsi negli hangar già nel 2035.
Rishi Sunak conferma le indiscrezioni
“La sicurezza del Regno Unito, sia oggi sia per le generazioni future, sarà sempre di primaria importanza per questo Governo – ha confermato Sunak – È per questo che dobbiamo rimanere all’avanguardia nei progressi della tecnologia della difesa, superando e sconfiggendo coloro che cercano di farci del male”.
Il bisogno di sicurezza comune spinge collaborare
Fa eco un comunicato ufficiale congiunto a firma dei premier dei tre paesi coinvolti: Giorgia Meloni, RIshi Sunak e Fumio Kishida: “Come leader di Italia, Giappone e Regno Unito, – si legge – siamo impegnati a sostenere l’ordine internazionale basato sulle regole, libero e aperto, che è più importante che mai in un momento in cui questi principi sono contestati e le minacce e le aggressioni sono in aumento.”
“Poiché la difesa della nostra democrazia, della nostra economia e della nostra sicurezza e la protezione della stabilità regionale sono sempre più importanti – continua la nota – abbiamo bisogno di forti partenariati di difesa e di sicurezza, sostenuti e rafforzati da una credibile capacità di deterrenza”.
Arriva il GCAP, Global Combat Air Programme
“Le nostre tre nazioni hanno relazioni strette e di lunga data, basate sui valori condivisi di libertà, democrazia, diritti umani e Stato di diritto. Oggi stiamo compiendo il passo successivo nel rafforzamento della nostra partnership trilaterale – si legge ancora – Annunciamo il Global Combat Air Programme (GCAP), un ambizioso progetto per lo sviluppo di un aereo da combattimento di nuova generazione entro il 2035″.
Italia, Uk e Giappone: la collaborazione produrra benefici economici e industriali
“Questo programma produrrà benefici economici e industriali più ampi, sostenendo l’occupazione e i mezzi di sussistenza in Italia, Giappone e Regno Unito – continua la dichiarazione congiunta dei tre leader – Attirerà investimenti in ricerca e sviluppo nella progettazione digitale e nei processi di produzione avanzati. Fornirà opportunità per la nostra prossima generazione di ingegneri e tecnici altamente qualificati. Lavorando insieme in uno spirito di partnership paritaria, condividiamo i costi e i benefici di questo investimento nelle nostre persone e nelle nostre tecnologie. È importante notare che il programma sosterrà la capacità sovrana di tutti e tre i Paesi di progettare, fornire e aggiornare capacità aeree da combattimento all’avanguardia, anche in futuro”.
“Condividiamo l’ambizione – conclude la nota – che questo velivolo sia il fulcro di un più ampio sistema aereo da combattimento che funzionerà in più ambiti. La nostra speranza è che il Global Combat Air Programme, e attraverso di esso il nostro partenariato di capacità, sia una pietra miliare della sicurezza globale, della stabilità e della prosperità nei prossimi decenni”.












